Un viaggio nell’Altamarca Trevigiana per la XVIma Primavera del Prosecco: arte, gastronomia, degustazioni

La storica Strada del Prosecco

  Turismo d’autore  

Gli intenditori le riconoscono bene. Differenti da quelle delle Langhe, da quelle toscane e trentine, le colline del Trevigiano sono ripide, coniche, terrazzate. La loro forma, plasmata da un lavoro paziente di secoli, rende molto difficile la meccanizzazione durante la vendemmia. Così i grappoli preziosi vengono raccolti a mano ad uno ad uno nella prima fase di quella precisa lavorazione che dà origine al famoso Prosecco D.O.C. Nelle colline che si stendono da Conegliano a Valdobbiadene, difese a nord dalle Prealpi bellunesi, a soli 50 km dal mare Adriatico e da Venezia, in un triangolo ideale, chiuso a sud dai bianchi ghiaioni del Piave, si snoda per 42 km la Strada del Prosecco. Una via storica, perché è la prima strada del vino italiana, creata nel 1966 su ispirazione della Deutsche Weinstrasse tra il Reno e la Mosella. Un clima particolare, reso mite dal baluardo delle montagne a nord e pungente dall’aria di mare, e la composizione del terreno determinano la coltivazione ottimale del vitigno Prosecco. Un vitigno che nel 2010 ha ottenuto la Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, un riconoscimento che colloca questo vino tra i maggiori d’Italia, identificato non solo nel suo vitigno, ma anche in un preciso territorio.  Con la nuova DOCG il territorio é diventato così il patrimonio più importante e prezioso, insostituibile per raggiungere una precisa qualità, garanzia assoluta per il mercato e il consumatore, un ambiente straordinario che ambisce al riconoscimento di Patrimonio Unesco.Ne deriva un vero “re” della tavola, ben riconoscibile nella versione spumante a bollicine, dal profumo fruttato e colore paglierino brillante, perfetto per accompagnare brindisi e aperitivi, ma anche simbolo di un nuovo stile di bere, informale e moderno.

E l’Altamarca Trevigiana si svela sempre di più un territorio vocato non solo alla viticoltura, ma anche all’ospitalità, al benessere naturale per vivere bene all’ italiana, al buongusto con la tipicità dei prodotti tipici e della gastronomia.La lavorazione e il culto del vino caratterizzano qui tutte le stagioni dell’anno, invitando a piacevoli visite con degustazioni in osteria come in villa, così amate entrambe dalla civiltà veneta. La primavera è la stagione dell’anno che invita maggiormente a godere i colori e i profumi della Marca Trevigiana, la Marca “cortese e gioiosa et amorosa” come amava definirla Monsignor della Casa, che scrisse qui il Galateo, libro cortese per eccellenza. Tesori d’arte e di cultura sono diffusi qua e là insieme con piacevolezze gastronomiche.

La  XVIma Primavera del Prosecco ha visto e vede tuttora un susseguirsi di 17 mostre legate al vino, a Vidor, a Santo Stefano, a Guia, a Col San Martino,  a Villa di Cordignano, a S. Pietro di Barbozza,  a San Giovanni, a Refrontolo, a Miane , a Fregona, fino alla mostra Vini in Loggia a Serravalle, Vittorio Veneto che concluderà la kermesse il 19 giugno. Appuntamenti da non mancare perché possono regalare atmosfere rilassanti, dove lo sguardo é attratto dalla grande suggestione delle colline dell’Altamarca trevigiana e della Pedemontana Veneta, lontano dai luoghi più celebri internazionalmente, come Venezia  e le Dolomiti.Le mostre ovviamente sono lo spunto per visitare i luoghi artistici della zona, l’abbazia di Follina e di Vidor, i castelli di Cison, Susegana, Conegliano, Vittorio Veneto, fare passeggiate guidate lungo l’Anello del Prosecco Doc, degustazioni in cantina, e godere degli appuntamenti con l’enogastronomia e i laboratori del gusto. Le tappe dell’itinerarioLa Strada del Prosecco porta a scoprire, nell’arco di pochissimi chilometri, piaceri di relax, gola e cultura. La punta est del territorio è Conegliano, dove il suo illustre cittadino Cima aveva trasfigurato nelle pale d’altare proprio il paesaggio riposante di queste colline. In cima al castello fortificato del X secolo, si scopre tutto il panorama e il decoro urbano della tipica “urbs picta” veneta.

Spostandosi da est a ovest, conviene fare una sosta, dopo i laghetti di Revine a Refrontolo, al Molinetto della Croda, romantico e pittoresco, ancora in funzione con la sua ruota gigante. Più oltre, sempre bordeggiando le colline del Prosecco, una sosta obbligata è all’Abbazia di Follina. Con la donazione di Sofia da Camino, nel 1170, fu ampliato un monastero preesistente, per opera di monaci cistercensi che lo resero centro di vita spirituale e di lavoro: in particolare, lavorazione della lana e bonifica della zona di origine lacustre. Tutti i paesini legati al torrente Soligo (Soligo, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Solighetto) sono semplici e tranquilli, più noti per ottimi ristoranti e locande che per tesori di arte. Ultima tappa dell’itinerario, verso ovest, è Valdobbiadene, l’antica Duplavilis, tra i due rami del Piave, distesa ai piedi dell’altopiano di Pianezze, con ville, palazzi e campanili.Per apprezzare arte, natura, relax e buona cucina, ecco gli speciali pacchetti turistici della Primavera del Prosecco preparati dal Consorzio di promozione turistica Marca Treviso. Da quest’anno è inoltre attivo il Booking on-line: sarà sufficiente un click per essere catapultati nel fantastico mondo del Prosecco Superiore. www.primaveraproseccodocg.it  www.altamarca.it Ottima per scoprire aziende e territorio la Guida Touring “Turismo del vino in Italia”Per informazioni: Apt Treviso, Tel. 0422.547632 www.turismo.provincia.treviso.it www.marcatreviso.it 

Giovanni Scotti

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