La rivoluzione verde è adesso!

Green Italia day secondo anno

  Ambiente, Igiene e Sicurezza  

Lo scorso 20 aprile 2011, a Milano, presso il Centro Svizzero in Via Palestro 2 si è svolto Green Italia day, organizzato dall’Osservatorio Green Economy della Fondazione ISTUD (scuola fondata nel 1970, per iniziativa di Assolombarda e di un gruppo di grandi aziende italiane e multinazionali, che opera in Europa nel campo della formazione professionale superiore e della ricerca sul management) e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea (gli uffici della Commissione Europea presenti nel territorio in tutti i Paesi dell’Unione hanno il compito di dialogare con i cittadini ed organizzare eventi per promuovere le principali politiche europee), con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Dal 2008 l’Unione europea ha adottato una strategia integrata in materia di energia e clima con ambiziosi obiettivi da ottenere entro il 2020, che sono alla base di una vera e propria rivoluzione industriale e tecnologica verso una nuova economia a basso tenore di carbonio. Proprio dopo lo stop del Governo al nucleare ed il rilancio del tema delle energie rinnovabili, gli effetti della “rivoluzione verde” sulla vita quotidiana delle persone sono stati discussi durante la seconda edizione del Green Italia day, una riflessione positiva a favore delle energie verdi. Marella Caramazza, direttore generale di Fondazione Istud, condivide la scelta del governo sul nucleare e ritiene che per incentivare l'opzione green, che potrebbe essere l'alternativa alle energie tradizionali, nucleare compresa, le istituzioni dovrebbero incentivare la diffusione di cultura vera su questo perché i consumatori a mio avviso non sono consapevoli del valore vero che hanno queste cose oltretutto c'é un problema di differenziale di prezzo che ancora non è sufficientemente colmato. Dovrebbero anche – dice - continuare a promuovere l'innovazione tecnologica in questo senso. Secondo Maurizio Guandalini, economista, docente e organizzatore di eventi internazionali per la Fondazione Istud, dall'anno scorso sono cambiate tante cose: C'è aria nuova, voglia di fare, di ricercare, di credere che l'opzione Green non è una tendenza passeggera e poi c'è stato lo stop del Governo sul nucleare. La seconda edizione del workshop Green Italia day ha visto la partecipazione di alcune aziende che hanno deciso di optare per la politica green: E.On, Oppent, Fiat, Energy Resources, Electrolux, Intesa Sanpaolo, Eni per citarne solo alcuni. Oppent, società milanese attiva nel comparto del trasporto automatizzato, ad esempio, ha proposto la tecnologia Automatic Waste System, che automatizza la raccolta e il trasporto dei rifiuti, non solo migliorando le condizioni igienico sanitarie, ma abbattendo anche le emissioni di gas a effetto serra fino al 60% attraverso la riduzione del traffico causato dagli automezzi di raccolta. La raccolta tradizionale dei rifiuti in Italia - dice Alberto Beretta, ad di Oppent - è di 3 tipi: porta a porta, cassonetti e una tecnologia ibrida che sta prendendo piede: le isole ecologiche. Tutti questi tipi sono però accomunate dalla particolarità che i camion devono raggiungere i quartieri per fare la raccolta. Attraverso – spiega - la tecnologia che noi proponiamo i rifiuti inseriti in stazioni di carico dagli utenti vengono portati attraverso una rete di tubazione in una centrale di raccolta alla periferia della città. Da lì vengono poi prelevati da un automezzo preposto. In questo modo i camion non arrivano più in città e i rifiuti non sono più a contatto con l'aria fino che non arrivano all'inceneritore o alla discarica. Nel corso dell’workshop è stato presentato Green Italia. La rivoluzione verde è adesso di Maurizio Guandalini e Victor Uckmar, edito da Mondadori Università con l’Osservatorio Green Economy della Fondazione Istud. Una antologia della sostenibilità, un excursus delle imprese nazionali, internazionali, associazioni, medie e piccole imprese, istituzioni, individui che sono ‘occupati’ a far sì che la nostra vita cambi in meglio. E’ stato presentato anche un nuovo programma di specializzazione post-laurea dal titolo Green Management Programme, che ha per obiettivo quello di formare i manager della green economy. L’attenzione dei partecipanti si è concentrata anche sulla ricerca Imprese italiane, cambiamento del clima e impatto della 20-20-20, promossa da Assolombarda, Confindustria Monza e Brianza ed Aldai-Federmanager e realizzata da Maria Caramazza, Caterina Carroli, Claudia Quartuccio, Sebastiano Renna, Federica Viganò in collaborazione con il Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici. La ricerca affronta i seguenti temi: La strategia europea per la lotta al cambiamento climatico; Il progetto di ricerca della Fondazione ISTUD; Gli esiti della survey e lo scenario italiano; La risposta delle aziende al cambiamento climatico: sfide e opportunità. Tre le appendici: Il protocollo di Kyoto, Il Pacchetto clima-energia e Linee guida per l’analisi degli impatti delle politiche climatiche e di sostenibilità. Nella seconda parte della ricerca  sono presentati alcuni casi di studio: Atm, Edison, Italcementi Group, Gruppo Sea, Tnt Express Italy. L’intera ricerca è consultabile sul sito www.istud.it/.

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