Le scorte dovevano essere smaltite a vantaggio dei consumatori entro la fine del 2010

Buste plastica: stop da gennaio 2011

  Ambiente, Igiene e Sicurezza  

Dal 1° gennaio 2011 è in vigore il divieto di commercializzazione dei  sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti, di cui all’art. 1, comma 1130 della Legge 26 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall'art. 23, comma 21-novies del Decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla Legge 3 agosto 2009, n.102.

Lo smaltimento delle scorte in giacenza delle buste in polietilene negli esercizi artigianali e commerciali era consentito fino alla data del 31 dicembre 2010, purché la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito.

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con le autorità competenti, si è impegnato ad effettuare controlli per verificare il rigoroso rispetto della normativa vigente.

Il divieto di commercializzazione degli shopper tradizionali, quelli in plastica non biodegradabili, è volto a salvaguardare l’ambiente, riducendo, ad esempio, l’inquinamento dei mari, dove il 90% dei rifiuti galleggianti è costituito propria dalla plastica o salvando gli animali selvatici, vittime della plastica dei sacchetti.

Al posto delle buste di plastica è possibile utilizzare borse di tessuto, buste in carta o sacchetti biodegradabili.

Il nostro consiglio, ecologico e pratico, è quello di sostituire la busta di plastica con borse di tessuto, che sono resistenti, ecologiche, lavabili ed utilizzabili a lungo.

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