Mostra “Baldessari e Depero. Futurismi a confronto” - Fino al 13 luglio 2008

Apre a Forlì il Museo Dinamico

  Cultura e società   

La Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea apre al pubblico e avvia la propria attività nel panorama del’arte moderna e contemporanea con la mostra “Baldessari e Depero. Futurismi a confronto”, dedicata al movimento d’avanguardia che ha influenzato moltissimi artisti nel corso del XX secolo.

La Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea nasce come una istituzione culturale eclettica e versatile rivolta a costruire, attraverso sollecitazioni diverse, un dialogo continuo con il pubblico e con il territorio. Obiettivo della Fondazione è trasmettere la passione per l’arte così come la intende il suo fondatore Dino Zoli, imprenditore tessile di Forlì, convinto sostenitore che la cultura, proposta in chiave originale, possa arrivare a tutti, contribuendo ad accrescere capacità percettive, conoscenza e sensibilità.

A partire dall’attività espositiva e dalla promozione di manifestazioni collaterali coerenti con le mostre in corso, la Fondazione, diretta da Maurizio Vanni si propone come un “crocevia del bello”, punto di riferimento dove far convergere nuove idee. Un vero e proprio Museo Dinamico per coinvolgere visitatori eterogenei con un’ampia gamma di proposte: dall’arte alla musica, dalla lettura all’intrattenimento.

La mostra inaugurale “Baldessari e Depero. Futurismi a confronto” è curata da Maurizio Scudiero e ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della provincia di Forlì Cesena. L’esposizione anticipa le celebrazioni dedicate al movimento fondato da F.T. Marinetti e del quale il 20 febbraio del 2009 ricorre il centenario. Celebrazioni che coinvolgeranno la Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea anche con le due successive esposizioni, legate ad artisti o movimenti culturali che, in modo diretto o indiretto, hanno dedicato un corpus importante dei loro lavori o hanno le proprie radici nel Futurismo: Mario Schifano e alcuni artisti del Gruppo Forma 1.

La mostra propone una selezione di circa ottanta opere di grande qualità e impatto visivo, provenienti da varie istituzioni pubbliche, fra cui il Mart e i Musei Civici di Rovereto, il Magi di Cento, dalla Regione Autonoma Trentino Alto-Adige e da gallerie e collezioni private italiane ed europee. Il percorso espositivo si concentra su un inedito confronto e propone una riflessione sull’opera di due artisti che hanno diversamente interpretato l’idea del Futurismo. Due autori che, in questi ultimi anni, hanno dimostrato di essere presi sempre più in considerazione sia dalla critica specialistica sia dal pubblico. Fortunato Depero da una parte e Roberto Marcello Baldessari dall’altra: due personalità e due concezioni del Futurismo quasi agli antipodi.

Depero fu seguace di Balla e quindi del Futurismo analogico romano, della ricostruzione futurista dell’universo e dell’apertura alle arti applicate. Depero sperimenta l’astrazione analogica e poi, mutuandola, fa sua la pratica delle tinte piatte, che abbandona solo nei primi anni Venti quando confluisce nell’area dell’arte meccanica, che necessita appunto di una pittura plastico-dinamica.

Baldessari fu invece attento studioso del Futurismo analitico di Boccioni e poi frequentatore, a Firenze, degli ambienti post-Lacerbiani dove, compagno d’avventura di Primo Conti ed Emilio Notte, assunse nel suo Futurismo le tematiche vernacolari di Rosai. A Boccioni si riferisce dunque Baldessari, che proprio dal lavoro analitico sul volume, dalle linee forza e dal fraseggio cromatico post-divisionista costruisce poi la sua cifra stilistica, sempre caratterizzata da un notevole geometrismo anche allorquando, nella sua fase più matura, rientra in un figurativismo cubo-futurista.

Una mostra, dunque, che mette a confronto le due anime del Futurismo e vive del continuo fraseggio tra queste due poli, posti non in contrapposizione (Depero da una parte e Baldessari dall’altra), ma anzi in rapporto dialogico tematico e cromatico, con l’intento di dar vita a un continuo raffronto stilistico tra i due artisti , emblematici della polifonia concettuale e stilistica del Futurismo.

Le opere esposte coprono un arco temporale che si estende dalla metà degli anni Dieci del XX secolo, per entrambi i pittori, fino agli anni Trenta per quanto riguarda Baldessari, prolungandosi fino a metà del secolo per quanto concerne l’attività di Depero.

La mostra è corredata da catalogo, pubblicato da Carlo Cambi Editore, a cura di Maurizio Scudiero, curatore dell’esposizione, e di Maurizio Vanni, direttore della Fondazione Zoli che per la mostra ha curato il progetto museologico.

La Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea è un luogo che prende origine dalla riflessione sul ruolo e sulla funzione dell´arte nel quotidiano delle persone, che offre risposte concrete e che, grazie al particolare utilizzo degli strumenti culturali, è in grado di entrare nella vita di ognuno. Uno spazio dove tutto ciò che viene proposto è frutto di una ricerca qualitativa e culturale, ma è anche sintesi della volontà di comunicare il museo in modo diverso, di trasmettere l’arte in modo più vicino ai ritmi e alle abitudini del terzo millennio.

Alla tradizionale parte espositiva si affianca uno spazio polifunzionale predisposto per ospitare eventi interdisciplinari, mostre a tema, dibattiti, proiezioni video, talk-show, presentazioni di libri ma anche per l’attività didattica. Una suggestiva zona lounge con caffetteria e un bookshop specializzato in arte contemporanea completano lo spazio museale.

Informazioni: Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea

Tel. +39 0543 755770 info@fondazionedinozoli.com www.fondazionedinozoli.com

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