Le vie d’acqua di Padova e provincia tra arte, storia, natura e sapori tipici

Padova e i suoi fiumi navigabili

  Turismo d’autore  

Padova è stata una delle grandi Città del Trecento, sul piano artistico, architettonico e geo-politico e di questa vicenda la Signoria Carrarese rappresenta una parte significativa.

Ancora oggi l’anima più profonda della Città, la struttura del suo centro storico, il grande patrimonio artistico e architettonico parlano di quella storia. Nel pieno dell’epoca d’oro del periodo Comunale, agli inizi del Trecento, Giotto realizzava a Padova il suo capolavoro: la Cappella degli Scrovegni. Durante l’epopea Carrarese artisti come Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero, Jacopo da Verona consegnarono alla Città opere di valore assoluto: il Battistero del Duomo, ovvero il grande Mausoleo Carrarese, la Cappella di San Giacomo e l’Oratorio di San Giorgio alla Basilica del Santo. Si pensi ancora agli affreschi di Guariento alla Loggia Carrarese e ai suoi capolavori, gli Angeli, che un tempo decoravano la Cappella della grande Reggia Carrarese, oggi al Museo agli Eremitani.

La Signoria Carrarese delineò poi nel corso nel Trecento uno “stato regionale” del cui sistema fortificato restano tracce importanti: le Città murate di Montagnana, Este, Monselice, Cittadella, il Castello di San Pelagio a Due Carrare, patria della Signoria, il Castello di San Martino a Cervarese, ad Arquà la Casa del Petrarca, cancelliere alla Corte Carrarese. E fuori del territorio padovano Feltre, il Castello di Zumelle, le fortificazioni di Asolo, Marostica, Castelfranco, luoghi tutti segnati dal simbolo del Carro, emblema della Signoria, immortalato dal Giorgione nella Tempesta.

Padova è stata una delle grandi capitali culturali del ‘300 e di quest’epoca, caratterizzata dalla Signoria Carrarese, conserva ancora l’anima profonda. Un’anima da riscoprire e rivalorizzare per ritrovare su di essa la propria memoria, identità e vocazione.” – ha affermato Andrea Colasio, Assessore alla cultura del Comune di Padova nel presentare "PADOVA ESTATE CARRARESE", il programma di oltre 250 eventi culturali che permette di scoprire il lascito artistico di quel secolo con i capolavori di Giotto, del Guariento (cui sarà dedicata una mostra il prossimo anno), di Giusto de’ Menabuoi, di Altichiero, di Jacopo da Verona, degli affreschi della Loggia Carrarese, della grande enciclopedia astrologica per immagini del Salone e mettere in relazione il Trecento con il Terzo millennio, con i linguaggi del contemporaneo.

Il cartellone non si ferma alla città di Padova, ma si estende anche all’ampio territorio, ancor oggi ricco di testimonianze, come ad esempio le città murate di Monselice, Montagnana ed Este, sul quale i Carraresi avevano costruito un autentico “Stato regionale”.

E il territorio può essere scoperto anche percorrendo la rete fluviale che circonda Padova.

Per favorire il trasporto fluviale, considerato comodo e sicuro rispetto alle strade spesso impraticabili per le piogge e il gelo o il brigantaggio, nel Veneto, ricco di corsi d’acqua naturali, venne scavata una fitta serie di canali in modo da collegare tra loro tutte le città venete e collegarle tutte con la laguna di Venezia e il mare, principali punti di scambio commerciale. Quando si navigava in canali con poca pendenza o si risaliva controcorrente, le imbarcazioni venivano trainate dai cavalli, guidati dai cavalanti, o dagli stessi barcari che camminavano lungo l’argine, sulle rive, chiamate alzaie. Per superare dislivelli maggiori si costruirono e sono tuttora in funzione conche di navigazione, dette anche chiuse o porte, ispirate al modello di Leonardo da Vinci, veri e propri ascensori d’acqua che congiungono tratti di canali di diverse altezze e permettono alle imbarcazioni di risalire o discendere il corso d’acqua.

I percorsi fluviali erano frequentati anche da burci, padovane, gondole e burchielli che trasportavano persone e merci verso le residenze costruite inizialmente per controllare le attività dei poderi e trasformate poi in splendide ville, costruite da grandi architetti come Palladio, Scamozzi, Frigimelica e Preti. Troviamo così la villa-azienda, per chi trovava nell’agricoltura una nuova fonte di ricchezza, la villa-tempio, cenacolo di artisti e intellettuali, o la villa-reggia, edificio di rappresentanza e sede di grandi feste e banchetti. I percorsi fluviali permettevano di andare in “montagna” sui Colli Euganei o in “villeggiatura” nella Riviera del Brenta e nella Riviera Euganea dei canali Battaglia, completato nel 1201, che parte da Padova, dall’antico borgo fluviale del Bassanello, e con andamento rettilineo, giunge a Battaglia Terme, proseguendo poi per Monselice e Bisato. Era il tempo della smania della villeggiatura durante la quale, come scrisse Carlo Goldoni, tutti gode di un’immensa libertà, si teneva grosso gioco, tavola aperta, feste di ballo e spettacoli.

L’intensa attività di navigazione fluviale fu favorita dal fatto che Padova è posta tra il fiume Brenta a nord e il Bacchiglione a sud. Il Brenta nasce dal Lago di Caldonazzo, scende lungo la Valsugana fino a Bassano per raggiungere la zona nord di Padova e qui dividersi in due rami: un ramo prosegue dritto verso la laguna sud di Venezia, un altro ramo, più antico, il famoso Naviglio del Brenta, invece bagna Strà, Dolo, Mira, Fusina e Venezia. Il Bacchiglione, antica via fluviale tra Padova e Vicenza, primaria fonte d’acqua per Padova, nasce nel massiccio del Pasubio, da un bacino montano di 1.400 chilometri quadrati e da acque risorgive a Due ville a nord di Vicenza. Il Bacchiglione entra in Padova dal lato sud, Ponte dei Cavai, scorre lungo le mura rinascimentali ed arriva davanti all’antico Castello degli Ezzelini, dominato dalla imponente Torre difensiva, che oggi è chiamata Specola. Particolarmente suggestivo è il percorso della Riviera del Brenta da Padova a Venezia o viceversa effettuato con moderne, confortevoli e panoramiche imbarcazioni che solcano lentamente le acque del Brenta, superando ponti girevoli e conche, mentre le guide a bordo illustrano la storia, la cultura e l’arte testimoniata dalle Ville che costeggiano il Naviglio del Brenta.

Sulle orme di Francesco Petrarca, che amava comporre le sue rime, mentre in barca navigava il Naviglio della Riviera Euganea per raggiungere la sua dimora di Arquà, ameno recesso tra i Colli Euganei, in deliziosa e salubre postura, consigliamo di raggiungere Malcontenta, dove si può ammirare in tutta la sua eleganza Villa Foscari, detta La Malcontenta, monumentale capolavoro del genio di Palladio, tipico esempio di Villa Tempio con il suo imponente pronao che si specchia malinconico e superbo sulle acque del canale ed imbarcarsi verso Padova in modo da ammirare, in progressione, Villa Gradenigo del XVI secolo, di cui è rimasto solo il corpo centrale, Villa Barchessa Valmarana con l’ampio colonnato, Villa Widmann con il suo delizioso parco, l’imponente Villa Pisani di Strà con le sale affrescate dal Tiepolo e dal Guarana, le scenografiche scuderie e il labirinto, superando le chiuse di Mira, che permette all’imbarcazione di superare un dislivello d’acqua di oltre due metri, Dolo,dove è possibile visitare gli Antichi Molini, Stra, Noventa Padovana con la superba Villa Giovanelli

Info: Consorzio di promozione turistica di Padova - Riviera dei Mugnai, 8 35137 - Padova – Tel +390498767916 - Fax +39049650794 - www.welcomepadova.it  - www.padovaincoming.com - info@padovaincoming.it.

 

Giovanni Scotti

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