Il 19 febbraio esce l’ultimo film di Pupi Avati

Il figlio più piccolo

  Cultura e società   

Avati completa così la sua trilogia sulla paternità, iniziata con La cena per farli conoscere (un padre inadempiente che si ricorda dei figli solo nel momento del bisogno) e proseguita con Il papà di Giovanna (un padre iperprotettivo nei confronti della figlia). In questo film, in modo più graffiante del solito, un padre si ricorda del figlio solo per imbrogliarlo ed addossargli i suoi problemi con la giustizia e il fisco.

Avati abbandona il ricordo e la nostalgia per denuncia il presente, l’ignoranza, la volgarità in una parola l’imbarbarimento dei rapporti.

Luciano (Christian De Sica) è un immobiliarista multimionario che, assistito da un avvocato senza scrupoli (Luca Zingaretti), sposa a Bologna Fiamma (Laura Morante), con cui ha già due figli, per poi fuggire, addossare a lei i debiti e rifarsi una vita. La donna, romantica e ipersensibile, cresce a fatica i due ragazzi, di cui l’uno, Baldo (Nicola Nocella) è un candido studente al Dams con la vocazione alla regia e l’altro, Paolo (Marcello Maietta) fa il barista, ed è pieno di rancore verso il padre che da anni li ha abbandonati. Travolto da un crack economico e da inchieste giudiziarie, Luciano, alla vigilia delle seconde nozze con un’arrivista, politico in gonnella, consigliato dal suo staff, si ricorda dell’ex moglie, fa venire a Roma Baldo, il figlio più piccolo, e trasferisce all’ingenuo ragazzone le sue aziende, con relativi guai. Portatolo di peso nella cittadina del Lazio dove risiede, il ragazzo con un’ingenuità commovente, crede davvero che il padre voglia fargli dono della sua grande ricchezza e inizia a fantasticare come la sua vita potrà cambiare grazie ai tanti soldi. Nel frattempo, però, gli eventi precipitano. L’immobiliarista ed il suo fido consigliere non possono fare nulla per arginare una situazione ormai sull’orlo del precipizio. Nonostante tutto, però, .. arriva il finale avatiano …

La commedia diverte, ma, soprattutto, fa riflettere lo spettatore sulle miserie di un’Italia resa irriconoscibile dalle sue cattive abitudini e dalle sue tante patetiche furbizie.

Il figlio più piccolo è un film intelligente, brillante e corale, intrecciato di sentimenti, di episodi piccoli e grandi, con creature idealiste e veri mostri di grande ambiguità e cattiveria.

Un film da non perdere …

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