Tony Jaa è il nuovo eroe delle arti marziali. Più veloce di Bruce Lee. Più letale di Jet Li. Più spericolato di Jackie Chan.

Ong Bak 2, la nascita del dragone

  Cultura e società   

Una storia epica di vendetta, azione e mistero ambientata in un passato leggendario.

Thailandia, XV secolo: Lord Sihadecho e sua moglie sono uccisi durante un ammutinamento. Loro figlio, il piccolo Tien, riesce a sfuggire, ma è catturato da alcuni mercanti di schiavi. Quando cerca di ribellarsi, viene gettato in una pozza con un coccodrillo, contro cui è costretto a combattere per il solo divertimento dei ricchi. Il suo coraggio e l´intervento di Chernang, capo dei banditi della Scogliera dell´Ala di Garuda, lo sottraggono a morte certa. Sotto la protezione del formidabile guerriero, Tien sarà allevato per conoscere tutti gli stili di arti marziali: il kung fu cinese, il ninjitsu e l´arte della spada giapponesi, il muay thai tailandese. Una volta cresciuto, partirà alla ricerca degli assassini dei genitori.

Tony Jaa si conferma il più grande artista marziale contemporaneo. In Ong Bak 2, la nascita del dragone straripa l’azione, con strabilianti coreografie acrobatiche che vi faranno sgranare gli occhi per lo stupore.

Ong Bak 2, la nascita del dragone è ambientato nel 1974 del calendario buddista, equivalente al 1421 del nostro calendario gregoriano, un´epoca di splendore feudale. Nel XV secolo la Thailandia, o meglio Siam, era in un periodo di forti tensioni politiche. Durante il regno di Re Rama II di Ayutthaya la corte reale diventò più potente rispetto al confinante regno di Sukhothai, espandendosi verso est. Per questo messi del re erano distribuiti sui nuovi territori, come viene spiegato all´inizio del film. Ambientato in un passato oscuro e violento, Ong Bak 2 ricrea con fulgore lo splendore e insieme la decadenza di un regno storico, che conserva però un sapore fatato, pieno di contraddizioni. Lo si vede ad esempio nello scarto tra la ricchezza opulenta delle vesti dei nobili e nella assoluta povertà dei vestiti dei poveri, nei ricercati copricapo femminili dispiegati durante la danza, nella raffinata etichetta di corte e nella rozza vita quotidiana del popolo. La storia della Thailandia è poco conosciuta in Italia, e in Occidente in generale, ma è un argomento affascinante e pieno di misteri, che Ong Bak 2, con le sue scenografie e le sue usanze, invoglia a scoprire e studiare.

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