L’epopea di Woodstock riletta in modo inusuale e nostalgico

Motel Woodstock (Taking Woodstock)

  Cultura e società   

Motel Woodstock è la divertente storia vera e romanzata degli eventi che hanno portato alla realizzazione del celeberrimo concerto-evento del 1969, cui parteciparono, fra gli altri, Joan Baez, Carlos Santana, i Grateful Dead, Jenis Joplin i Jefferson Airplane, Creedence Clearwater Revival, gli Who, Joe Cocker, Jimi Hendrix, Crosby, Stills e Nash, Paul Young e Country Joe and the Fish.

Durante l’estate del 1969, Elliot Theichberg (Demetri Martin) lavora come arredatore al Greenwich Village ed è impegnato sul fronte del riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Ha però un grosso problema perché i suoi genitori Jake e Sonia (due ebrei fuggiti dall´Europa dell´Est) stanno per perdere, a causa dei debiti, il decrepito motel che gestiscono a Catskill. Le soluzioni non sembrano a portata di mano fino a quando giunge la notizia che gli organizzatori di un´importante manifestazione musicale si sono visti ritirare l´autorizzazione dalla municipalità di Wallkill. Elliot telefona a Michael Lang (Jonathan Groff), l´organizzatore della manifestazione, offre il motel come base e gli presenta Max Yasgur (Eugene Levy), il vicino proprietario di un terreno di 600 acri. I 3 giorni di Pace e Musica stanno per realizzarsi … nel campo di un allevatore di maiali, pagato 75mila dollari in contanti per il disturbo. Con un pò di aiuto da una schiera di bizzarri personaggi, che includono il troupe leader Devon (Dan Fogler), il veterano Billy (Emile Hirsch), appena rientrato dal Vietnam e l´ex-Marine travestito Vilma (Liev Schreiber) e con la disapprovazione della gente del suo paese, incluso il fratello di Billy, Dan (Jeffrey Dean Morgan), Elliot si trova al centro di un´esperienza che ha cambiato un´intera generazione, oltre che la cultura popolare e la sua stessa vita, per sempre.

Nella ricorrenza dei quarant´anni dell´epocale concerto di Woodstock il regista Ang Lee rilegge, da un punto di vista inusuale, l´epopea di Woodstock non rinunciando a uno sguardo critico, anche se sorridente, nei confronti dell´istituzione familiare.

Raccontare il grande evento collettivo dal punto di vista di Elliot Tiber vuol dire scegliere lo sguardo di colui che ci vide un´opportunità personale ancor prima di rendersi conto del valore che quei tre giorni avrebbero finito con l´assumere per la cultura tout court.

Tiber ha scritto con Tom Monte il libro Taking Woodstock. A True Story of a Riot, A Concert and a Life ed Ang Lee prende le mosse dalla sua testimonianza non tanto per raccontare il concerto, quanto per descrivere una società, attraverso una moltitudine di personaggi e di figuranti ognuno dei quali rappresenta un aspetto degli Stati Uniti dell´epoca.

Si sorride e si ride.

Bravissima Imelda Staunton nei panni della taccagna e iperattiva madre di Elliot.

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