Proposta dalla Fondazione DNArt in collaborazione con il Ministero per le Attività e i Beni culturali e realizzata negli spazi del Museo di Antichità di Torino

La mostra Luxus a Torino

  Cultura e società   

Ben congegnata e molto interessante la mostra Luxus proposta dalla Fondazione DNArt in collaborazione con il Ministero per le Attività e i Beni culturali e realizzata negli spazi del Museo di Antichità di Torino. La scelta dello spazio, collocato nella zona romana della città  a fianco e sopra le rovine del Teatro Romano, è assolutamente indicativa. Perchè il "luxus" come lo intendevano i latini e come ci viene bene illustrato nella mostra, non è solo una esibizione di oggetti ricchi e fastosi, ma è anche un arricchimento dello spirito ed un affinamento del gusto attraverso l´arte in tutte le sue forme. Ad accoglierci all´ingresso il busto severo di Epicuro, che, nonostante la fama che gli è venuta in seguito, invitava a coltivare i piaceri dello spirito più che quelli dei sensi. Il bassorilievo che segue è una figura simbolica alata che tiene in bilico su una lama una bilancia. E´ una allusione alla caducità della vita ed un invito al "carpe diem".

Un cartello ci informa che allora, oltre ad essere più bassi di noi, avevano anche delle aspettative di vita molto più brevi. Al contrario di quanto accade ora e nonostante le guerre, gli uomini vivevano più a lungo delle donne che spesso morivano di parto. Alcune sale più in là, nella sezione dei banchetti un mosaico rappresenta un teschio appeso ad una livella che sovrasta una farfalla poggiata su una ruota. E´ il classico "memento mori", una chiara allusione alla caducità della vita anche se la rappresentazione del teschio con le orecchie e le guance piene non incute troppa paura. Sembra che il grande Totò si sia ispirato a questo mosaico per la canzone "A livella". La prima parte della mostra vuole illustrarci il lusso della mente suddiviso a sua volta in tre sezioni: il Divino ovvero la possibilità di coltivare lo spirito attraverso la religione con statue che raffigurano la dea Iside da un tempio alle porte di Torino ed un cane di grandi dimensioni che vuol essere il dio  Anubi. Si coltivano lo spirito e la mente attraverso la bellezza con il Collezionismo rappresentato una splendida statua copia dell´ Amazzone di Fidia, varie Erme  ed il famoso Ermafrodito dormiente. La terza sezione è dedicata al Teatro che veniva considerato un momento educativo e come tale era gratuito ed aperto a tutti: uomini, donne, bambini, schiavi. Ci sono varie riproduzioni di maschere teatrali alla maniera greca, che in seguito si ridussero a piccole maschere per coprire solo gli occhi in quanto l´attore esprime i diversi sentimenti non solo attraverso le inflessioni della voce, ma anche con il viso. Sono presenti anche strumenti musicali come cembali e sistri e figure  che alludono a diversi tipi di spettacolo come musica e danza.

La seconda parte della mostra è dedicata al lusso del vivere: i Banchetti sono un momento conviviale, ma anche di socializzazione, di scambio di opinioni e di idee. Molti degli oggetti erano presenti nelle case degli agiati romani provenivano dal mondo ellenistico o dall’oriente. E´ ricostruito un angolo di abitazione con un meraviglioso Triclinio in metallo poggiante su zampe di leone e con i due lati brevi dolcemente arrotondati e decorati con teste umane e di cavallo di grande raffinatezza. Ai suoi piedi sono posti degli sgabelli, a fianco un Samovar  in metallo  elegantemente decorato e delle lampade in bronzo per rischiarare la sala L’ambientazione è completata con una paretina affrescata in stile pompeiano. Le lampade, in terracotta o in bronzo, sono spesso fantasiose come quella a forma di piede o l’altra a forma di testa ricciuta. Sono esposti piatti, vasi e cucchiai di ogni forma e colore. Molti oggetti sono in delicatissimo vetro soffiato. Un meraviglioso Vaso in Sardonica  di bella fattura ma apparentemente scuro, visto in controluce splende di una macchia gialla attraverso cui la luce filtra. In un angolo vengono diffusi aromi di mela, di lavanda, di menta e di limone. Erano usati la cocciniglia e lo zafferano per tingere i tessuti. Le donne nobili partecipavano alle cerimoniae con un velo rosso.  Sono esposti degli erbari che mostrano alcune piante utilizzate all’epoca. Questa sezione, che è la più ricca di oggetti, comprende anche la Perfezione del corpo e Seduzione.Quella maschile è rappresentata da statue con muscoli ben sviluppati da un buon esercizio fisico in palestra e vicini sono esposti anche gli strumenti per rendersi più attraenti quali strigli e ariballoi. Per le donne, invece, sono gioielli d’oro o semplicemente ricoperti da una foglia d’oro, spesso a forma di serpente, vestiti, profumi, tinture e soprattutto elaboratissime acconciature, in parte rese possibili dagli aghicrinali in metallo ed osso esposti in una vetrina. Termina la rassegna della vita il lusso della morte che presenta i corredi funebri dei romani, non meno belli e ricchi degli oggetti utilizzati dai vivi. Per rendere il tutto più vivace e vicino a noi, nelle sale riguardanti la vita sono citate alcune epigrafi di Marziale che col tono arguto che caratterizza i romani ci racconta di una signora che si accompagna sempre ad amiche più anziane e meno avvenenti di lei per potersi sempre sentire bella e giovane, o dell’amico che prima gli ha chiesto dei soldi in prestito e al suo diniego ha domandato servizi e stoviglie, certo più costosi del denaro domandato prima

Si tratta di una mostra bella e che ci avvicina alla storia facendocela sentire più viva, prendendoci il nostro tempo per potercela gustare con calma

Alessandra Arecco 

 

 Versione stampabile




Torna