La mostra, molto interessante, è nel Palazzo dei Diamanti a Ferrara, rimane aperta fino al 10 gennaio e poi sarà trasferita, dal 14 febbraio al 25 aprile, negli Stati Uniti a Williamstown presso lo Sterling and Francine Clark Institute

Giovanni Boldini nella Parigi degli Impressionisti

  Cultura e società   

Lo Sterling and Francine clarck Institute ha collaborato con la città, la Provincia di Ferrara ed i curatori del Museo per la ricerca dei documenti, del materiale e delle opere da mettere in questa mostra che ha un taglio tutto nuovo e particolare, cioè esaminare la maturazione parigina del pittore, le sue ricerche pittoriche in vari campi e con differenti tecniche fino ad arrivare al successo con i grandi ritratti di personaggi prestigiosi dello spettacolo, dell’arte, della letteratura e della musica ...

Nativo di Ferrara, Boldini si trasferisce a Firenze nel 1864 e la prima sala espone alcune opere di quel periodo. Queste tavolette generalmente di piccolo formato, rappresentano Diego Martelli, Fattori che dipinge nel suo studio, un autoritratto. Di formato ovale e più grande è il ritratto di una contessa.

Si può notare la grande attenzione al disegno dell’artista, ma la pennellata non è ancora diventata quella spigliata, veloce e nervosa che gli conosceremo in seguito. E’ più vicino, ovviamente, alla pittura tradizionale ed al modo di dipingere dei Macchiaioli.

Nel 1871, dopo 5 mesi passati a Londra, si reca a Parigi e qui si appoggia al mercante Goupil per far conoscere le sue opere che incontrano subito il favore dei collezionisti.

I suoi primi tentativi sono quadri in costume settecentesco o spagnolo, ma, pur piacevoli e molto ben eseguiti, sono piuttosto di maniera.

Passa poi a soggetti di genere come la donna che cuce in giardino, Berthe che esce per una passeggiata e vedute di angoli di Parigi. A volte è più descrittivo e attento ai dettagli, mentre altre volte crea un maggior senso atmosferico.

I quadri veri e propri sono accompagnati da disegni, schizzi a matita, penna o acquerello, studi di persone, cavalli, particolari architettonici. Questi suoi appunti che preludono all’esecuzione pittorica,sono eseguiti con grande rapidità, a volte appena accennati e dimostrano la sua assoluta padronanza del disegno.

Incomincia a lavorare su quadri di grande formato con una visione notturna che sembra appena schizzata, ma che rende la vivacità ed il movimento delle vita notturna.

Nei grande olio dei cavalli bianchi delinea con precisione i particolari del muso dei cavalli mentre la criniera ed il resto del corpo, trattati con estrema libertà, suggeriscono l’idea del movimento e persino l’ansimare dei cavalli nella corsa sfrenata.

Nel 1879 espone per la prima volta al Salon parigino e da allora si concentra soprattutto sull’esecuzione di ritratti. Molto sicuro, libero e sciolto è pure il ritratto dell’attrice Alice Regnault del 1880 dove definisce il viso e il corpo della bella signora, ma lascia volutamente incompleta una parte del fondo e del braccio. E’ un cantore della bellezza e della seduzione femminile.

Non si limita ai ritratti, ma esplora anche altri temi come la campagna attorno a Parigi, le lavandaie ed i corsi d’acqua, i pescatori, la bassa marea. Descrive paesaggio e personaggi con cura, ma spesso le pennellate diventano più disfatte ed atmosferiche, perché il contatto con gli Impressionisti ha influenzato il suo modo di dipingere.

Rappresenta lo strillone ed i personaggi che animano la vita notturna parigina, gli innamorati, le ballerine, gli spettatori a teatro ed i caffè concerti utilizzando vivaci schizzi a matita ed a pastello. Le composizioni sono dinamiche, tagliate spesso da linee diagonali mostrandosi sensibile all’arte dell’amico Degas.

E’ interessante notare, a fine mostra, un disegno a matita di Degas che lo ritrae in piedi a gambe larghe con la bombetta in testa portata un po’in avanti, mentre Boldini coglie il pittore francese seduto ed in atteggiamento pensieroso. 

C’è una sala tutta dedicata ad interessantissimi disegni e schizzi dello studio dell’artista dove compaiono sculture di busti, tavolini, cavalletti, tele iniziate o già appese alle pareti, visitatrici che osservano i lavori. E’ un mondo affascinante di cui riesce a rendere la magia.

Segue infine una sala dedicata all’arte del ritratto e qui sono raggruppati alcune delle opere più famose come un suo autoritratto, ma soprattutto belle donne, contesse e nobili dame, l’ étoile de l’Opera Cléo de Merode, l’elegante conte di Montesquieu, Giuseppe Verdi, splendidi ritratti di pittori ad olio come quello di Whistler. E’ ormai noto in ambito internazionale ed espone a Londra, Berlino, Venezia, Chicago e molte altre città

Mentre con questi grandi personaggio il pennello corre con sicurezza ed assoluta libertà per cogliere un atteggiamento o una espressione particolare, sembra un po’ più imbarazzato nel ritrarre i bambini che sono in pose che vorrebbero essere spontanee, ma appaiono invece forzate. La trattazione pittorica, comunque, è di gran classe e stupisce sempre per questa apparente facilità e felicità di espressione.

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