La giuria del Premio Internazionale ha dedicato l’edizione 2008 al Museumplein

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino:diciannovesima edizione

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Sabato 10 maggio, a Treviso, presso il Teatro Comunale di Corso del Popolo 31, si svolgerà la cerimonia pubblica per il conferimento del Premio Internazionale per il Giardino, intitolato a Carlo Scarpa (1906-1978), uno dei maestri del Novecento nell’arte del paesaggio, di cui nel 2006 è ricorso il centenario della nascita. Il premio è promosso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, che promuove, annualmente, una campagna di attenzioni verso un luogo particolarmente denso di valori di natura e di memoria. Il premio, che contribuisce così ad elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, si propone come occasione e strumento per far conoscere, al di là dei confini delle ristrette comunità di specialisti, il lavoro intellettuale e manuale necessario per governare le modificazioni dei luoghi, per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e di memoria. La giuria del Premio sceglie annualmente un luogo che presenta caratteri, merita attenzioni e suscita riflessioni pertinenti alle finalità del premio.

Il riconoscimento della diciannovesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, quest’anno, sarà assegnato al Museumplein, il “campo dei musei” di Amsterdam, uno spazio aperto, cruciale per la città e per le prestigiose istituzioni culturali che vi si affacciano, testimone allo scadere del xx secolo di una modificazione radicale, promossa dall’Amministrazione Pubblica, disegnata e governata dal paesaggista Sven-Ingvar Andersson. Si tratta di un caso esemplare, nel quale un’idea chiara, il potere di coordinamento degli interventi e il coinvolgimento della comunità sono riusciti a dare a un’enorme spianata preesistente, trafficata e storicamente irrisolta, il carattere di un luogo che parla, nonostante le visibili sofferenze gestionali, il linguaggio della misura e della dignità. Nella forma elementare del dialogo tra un vasto prato e il grande cielo, si svolge una vita che accoglie in libertà le figure della natura, luce, acqua, alberi, e le presenze varie di cittadini e di visitatori, fino ai grandi raduni collettivi. Il disegno e il governo della modificazione del Museumplein costituiscono, nel loro insieme e per il nostro tempo, un’opera magistrale dell’arte di paesaggio, spinta a mostrare la forza meravigliosa della semplicità.

L’ampio catalogo della cartografia storica di Amsterdam, un archivio municipale di particolare ricchezza, una notevole bibliografia, illustrano centoquaranta anni di discussioni e insuccessi dei progetti relativi all’anomalo triangolo tra il Vondelpark e il canale Boerenwetering, che ancora oggi è di circa 8 ettari. Nella recente vicenda del Museumplein, che inizia nel febbraio 1992 e si conclude nell’agosto 1999, la Municipalità Sud di Amsterdam, anche sulla spinta di varie iniziative giornalistiche e professionali, ha deciso di procedere a un riordino-riqualificazione (heringrichting) del Museumplein, ed ha conferito l’incarico al paesaggista scandinavo, Sven-Ingvar Andersson, coadiuvato dall’urbanista olandese Stefan Gall. L’idea della trasformazione, le sue forme, le sue misure sono spiegate nel masterplan della primavera 1993, in cui si legge. Il centro di un ciclone è detto “occhio” ed è una zona di quiete circondata dallo strepito e dall’infuriare di forze dinamiche. Quando ci si trova nell’occhio del ciclone si avverte allo stesso tempo l’energia vitale delle forze scatenate e la calma acquietante del silenzio. Museumplein è l’occhio del ciclone al quale dà corpo e anima la città di Amsterdam. Sin dall’inizio, la mia intenzione è stata quella di rendere visibile il vuoto e udibile il silenzio, per permettere la creazione di un recipiente vuoto disponibile a essere colmato di vitalità fisica e spirituale, una vitalità che lo animerà sempre e che potrà talora esplodere con la forza di una marea travolgente. L’occhio, ovvero il recipiente vuoto, deve avere una forma semplice capace di esprimere dignità, perché è con semplicità e dignità che sarà possibile dar vita a un dialogo tra le istituzioni culturali presenti sul campo e il cielo sovrastante, tra lo spazio aperto e l’aria. I cittadini del quartiere, i rappresentanti delle istituzioni, i frequentatori abituali e i politici non mi hanno suggerito il progetto; mi hanno però dato molte informazioni. Ho ascoltato le loro esigenze, i loro sogni, le loro aspettative, e io le ho ripensate con fantasia, cercando di arrivare a un risultato di semplice dignità. Il masterplan del 1993, con piccoli emendamenti, è stato approvato dal consiglio della Municipalità nel settembre 1995 e nei quattro anni successivi ha costituito il filo rosso di tutti gli interventi.

Museumplein è di nuovo al centro della riflessione dell’Amministrazione Pubblica, della comunità scientifica olandese, degli stessi abitanti. La giuria del Premio Carlo Scarpa conclude nella motivazione del premio che è fiduciosa che si sapranno misurare cure, attenzioni e regole adeguate a salvaguardare la sua forma e la sua vita, e a rafforzare il suo messaggio universale di nobile semplicità e quieta grandezza.

Nella mattina di sabato 10 maggio, sempre a Treviso, ma presso l’auditorium di Palazzo Bomben, via Cornarotta 7, si svolgerà il seminario Il disegno e il governo dei grandi spazi aperti urbani nel mondo contemporaneo. Sven-Ingvar Andersson e il Museumplein di Amsterdam. È previsto, inoltre, a giugno, un incontro pubblico ad Amsterdam al quale saranno invitati i responsabili del luogo e la comunità scientifica per una riflessione sulle condizioni attuali di Museumplein e sulle ipotesi di nuovi interventi.

Giovanni Scotti

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