Secondo una ricerca condotta da SEC Newgate Italia per CSO Italy il 52% degli italiani ha incrementato il consumo di ortofrutta biologica
MADE in NATURE: più biologico nelle case degli Europei
Martedì 21 gennaio, a Milano, presso Palazzo Pirelli, è stata presentata la ricerca condotta da SEC Newgate Italia per conto di CSO Italy, la principale realtà dell’ortofrutta italiana: più della metà degli italiani ha affermato di avere incrementato il consumo di prodotti biologici negli ultimi 3 anni.
La ricerca, che ha coinvolto interlocutori di 4 Paesi (Italia, Danimarca, Francia e Germania), chiude con successo il progetto europeo Made in Nature per la promozione dell’ortofrutta biologica, iniziato nel 2022, raggiungendo, in 3 anni, oltre 13 milioni di persone.
La ricerca ha mostrato che c’è una grandissima attenzione verso gli acquisti di ortofrutta: il 100% degli intervistati compra frutta e verdura regolarmente e, di questo campione, il 92% l’ha acquistata biologica almeno una volta. Il numero cresce ancora di più negli altri Paesi con un 94% della Francia, 95% della Danimarca e un 96% considerando la Germania.
La ricerca ha dimostrato anche un incremento della percezione del biologico come elemento importante e da perseguire nella scelta delle abitudini alimentari.
Più del 60% degli intervistati dei 4 Paesi analizzati (Italia, Francia, Germania e Danimarca) ha dichiarato di ottenere maggior soddisfazione nell’acquisto di frutta e verdura biologica. Analizzando le motivazioni di questa soddisfazione emerge che il biologico è considerato più sano e naturale dall’80% dei rispondenti e il 50% ritiene che sia corretto sceglierlo perché fa bene anche all’ambiente.
L’acquisto regolare (“tutte le volte che faccio acquisti”) di ortofrutta biologica è un’abitudine solo per il 20% degli intervistati, mentre la maggior parte lo sceglie solo laddove c’è una specifica necessità di consumazione o prodotto.
La fotografia in questo senso risulta simile in tutti i 4 Paesi analizzati dove invece cambiano i prodotti biologici più acquistati: in Italia vincono i limoni, seguono poi in ordine mele e pomodori alla pari, arance, kivi e uva da tavola. Per gli altri Paesi abbiamo al primo posto le mele.
Questo miglioramento di percezione della qualità del biologico non è seguito, però, da un eguale incremento di propensione alla spesa, solo il 48% degli italiani, infatti, sarebbe disposto a pagare un 10% in più e solo il 21% pagherebbe fino al 20% in più per il prodotto biologico, mentre il 28% non è disposto a pagarlo di più rispetto all’ortofrutta convenzionale.
Nonostante l’aumento della consapevolezza sull’importanza del biologico e il suo impatto positivo sulla salute e sull’ambiente, rimangono sfide significative legate alla propensione alla spesa. Sebbene molti consumatori riconoscano i vantaggi del biologico, un prezzo percepito come più alto rispetto ai prodotti convenzionali rappresenta ancora una barriera riportando nuovamente l’attenzione sulla necessità di attuare strategie mirate a ridurre il divario tra percezione e azione, comunicando con maggiore forza i benefici del biologico in linea con gli obiettivi del progetto Made in Nature.
La ricerca si inserisce nel quadro delle attività di Made in N ature, progetto triennale di promozione e informazione finanziato da CSO ITALY e dall'Unione Europea con la partecipazione di aziende leader nel settore dell’ortofrutta biologica: Brio, Canova, Ceradini Group, Conserve Italia, Orogel e Verybio.
Dopo tre anni di continue attività, la campagna Made In Nature si concluderà questo mese: oltre 13 milioni di consumatori sono stati raggiunti e coinvolti direttamente nelle attività della campagna, 152 mila buyer e operatori di settore hanno avuto modo di interfacciarsi con la campagna e con le aziende partecipanti e le impression ottenute sono state oltre 264 milioni. Un risultato decisamente positivo testimoniato proprio dall’aumento del valore percepito rispetto all’ortofrutta biologica.
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