A Milano in Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa. Fino al 19 ottobre 2008

La mostra Luce. Pino Pedano

  Cultura e società   

L’esposizione presenta 12 grandi sculture lignee del maestro siciliano, che dialogano con la luce mistica creata dall’installazione permanente di Dan Flavin

A Santa Maria Annunciata di Milano, si tiene un’iniziativa dal forte valore simbolico. Dal 19 marzo al 19 ottobre 2008, infatti, è in programma la mostra LUCE che presenta 12 grandi sculture lignee di Pino Pedano, allestite nel luogo che accoglie l’ultima installazione luminosa dell’artista americano Dan Flavin, studiata appositamente per la Chiesa Rossa, e realizzata poco prima della sua scomparsa avvenuta nel 1996.

L’esposizione, col patrocinio del Comune di Milano – Assessorato Sport e Tempo Libero, è nata da un’idea di don Pierluigi Lia, docente di teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e documenta il percorso creativo più recente dello scultore siciliano, dopo l’antologica alla Rotonda della Besana del ’92 e quella dello scorso anno all’Oratorio della Passione - Basilica di S. Ambrogio, rivelando la capacità di Pino Pedano di dare un contenuto di ampio respiro alle sue opere, attraverso un profondo cambiamento del suo linguaggio espressivo, non soltanto di natura estetica ma principalmente di natura spirituale.

Come afferma Carlo Bertelli, nel suo testo in catalogo, edito da Skira, “Nel suo entusiasmo per Flavin, Pedano indica quale è il suo indirizzo più profondo. Collegare il legno alla luce, della quale ogni sostanza vegetale è figlia. È, quella cui aspira, una sorte di fotosintesi spirituale”.

Le sculture di Pedano si fondono nell’atmosfera fluorescente di Flavin arricchendola di percezioni, dove la materialità del legno si ritrova dinamicamente a confronto con l’immaterialità della luce. A partire dal tracciato luminoso e variopinto che ridefinisce lo spazio sacro e che si intreccia con la materia lignea delle opere, si può riconoscere un significato profondo e intimo che si esprime, da un lato, nella metafisica impossibilità di scoprire il volto del divino e, dall’altro, nella continua e appassionata ricerca dell’essenza della vita, dell’universo e di Dio.

“La mia arte - racconta l’artista - è ora tutta rivolta al recupero delle nostre radici, per liberarci dalla paura e dall’isolamento a cui i falsi bisogni della società dei consumi ci portano e, spezzando tutti i legami con gli altri e con Dio, ci schiacciano nella solitudine e nella paura interiore.”

Nelle opere di Pedano si può rintracciare la ricerca di una nuova “arte spirituale” e, in una prospettiva laica, i valori profondi dell’esistenza, legati al rispetto del prossimo e della natura – per i suoi lavori utilizza solo materiale di recupero - dove il legno e la luce divengono espressione di un’armonia e di una catarsi in cui trovare un nuovo equilibrio.

Accompagna l’iniziativa un catalogo Skira, con testi di Pierluigi Lia, Carlo Bertelli, Isa Tutino, Giovanni Gazzaneo, Pietro Petraroia, Renzo Allegri.

La mostra è stata occasione di una vivace ed appassionante collaborazione con l’Istituto Tecnico Statale ad Ordinamento Speciale “Albe Steiner” del profilo di cinema di Milano. Dodici ragazzi delle classi VE e VF, guidati dal loro professore Giancarlo Aprea, hanno realizzato un documentario sulla mostra riprendendo, da giugno 2007 a febbraio 2008, le diverse fasi del percorso artistico: dalla lavorazione delle sculture, all’installazione nella chiesa, fino al momento della apertura al pubblico.

Catalogo Skira

 www.pinopedano.it

 

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