Frantoi ipogei e ulivi secolari

Alla scoperta del Gal Alto Salento

  Turismo d’autore  

Giornalisti provenienti da Londra, Milano, Roma, Verona, Parma e Trieste hanno avuto l’onore e il piacere di partecipare ad un press tour che il Gal Alto Salento (www.galaltosalento.it) ha organizzato per loro tra Ostuni, Carovigno, Ceglie Messapica, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino durante il week end lungo del 25 aprile, in collaborazione con la rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge (www.spiaggepuglia.it).

Un viaggio indietro nel tempo, pari a un millennio, è stato compiuto nel frantoio ipogeo di Locopagliaro a Ostuni dove il titolare Cosimo Putignano ha raccontato con stile e capacità affabulatoria come si svolgeva la vita negli antichi frantoi ipogei della Puglia, che, scavati nelle rocce, dai monaci bizantini intorno all’anno Mille producevano olio non solo per condire i cibi, ma anche e soprattutto per illuminare le vie e le case. Dalla distesa degli ulivi secolari nasce un olio prezioso degustato nel frantoio ipogeo: l’olio extravergine a denominazione d’origine protetta Colline di Brindisi, prodotto e imbottigliato dalla cooperativa Coopir De Laurentis (www.coopirdelaurentis.com), che conta più di mille soci e di cui Cosimo Putignano è il presidente. E per godere del profumo degli alberi di ulivo secolari a pochi passi dal mare c’è l’azienda agrituristica Lamacavallo (www.lamacavallo.com).

Tra i maestosi ulivi secolari visita poi al frantoio ipogeo e alla masseria Brancati dove gli ospiti sono stati accolti dal titolare, Corrado Rodio, un imprenditore capace che ha rinunciato al posto fisso per l’azienda e che la Regione Puglia ha scelto come testimonial per promuovere l’olio extravergine di oliva dop prodotto da ulivi secolari e protetti da una recente legge regionale. Al via la degustazione dell’olio Antica masseria Brancati disponibile anche in una versione molto rara: olio aromatizzato al limone e al lime, adatto per insalate e pesce. La masseria Brancati offre anche ospitalità nella formula del bed and breackfast (www.masseriabrancati.com).

Trionfo di sapori all’insegna della migliore accoglienza nell’azienda agrituristica La Vecchia Lamia a San Vito dei Normanni (www.lavecchialamia.it), che, condotta dalla famiglia Santoro, mette a disposizione degli ospiti appartamenti tra gli alberi d’ulivo. A tavola le orecchiette preparate all’istante dalle mamme dei due coniugi Melina e Carmela, il pane infornato da papà Vero nel forno di pietra e le cicorielle selvatiche, raccolte la mattina stessa, che adagiate sulla crema di fave rappresentano, nella loro semplicità, il piatto forte dell’enogastronomia salentina condite con l’olio stesso dell’azienda, La Vecchia Lamia. All’istante sono state preparate anche le mozzarelle, prodotte con il latte del territorio, nella variante con un tenero cuore di ricotta fresca, i formaggi della Comunità dei produttori caseari dell’Alto Salento (www.comunitaaltosalento.it), che vede insieme tre aziende: il caseificio Lanzillotti e le aziende agricole Masseria Veneri e Gabellone. Imperdibile anche la pasta del pastificio Il Mattarello della famiglia Ligorio, (www.almattarello.it), che, con le sue esportazioni, è sempre più conosciuto in Europa e nel resto del mondo. Il tutto innaffiato dai vini del Consorzio dei produttori del primitivo di Manduria con le sue etichette: Amoroso, Salento negroamaro Igt, Memoria, primitivo classico e Elegia, primitivo affinato in barrique per un anno e infine Madrigale, primitivo dolce naturale. A raccontare profumi e tecniche di lavorazione sono stati l’enologo della cantina, Leonardo Pinto e la sommelier, Monica Renna (www.cpvini.com).

Salumi da 110 e lode nell’azienda di San Vito dei Normanni dei fratelli Angelo, Carmelo e Andrea Tedesco che dall’incontro di carni di maiali e cinghiali, allevati da loro, propongono salumi di prima scelta, alcuni dei quali conditi con fantasia anche da un goccio di primitivo ed essenze della macchia mediterranea.

E, dulcis in fundo, visita in un tipico forno di pietra a legna di Ceglie Messapica, condotto dalla famiglia di Giuseppe Allegrini, il quale sforna taralli e il tipico biscotto di Ceglie messapica come una volta, con mandorle cegliesi, uova e zucchero e il cuore di marmellata di amarene fatte in casa.

Paesaggi rurali, centri storici e siti archeologici. I prodotti tipici sono l’espressione del ricco territorio dell’Alto Salento e della volontà degli uomini di mantenere l’antico patto con la natura.

LA MAMMA PIU’ ANTICA DEL MONDO E LA SUA COMMOVENTE STORIA. Dal centro storico di Ostuni, che, con il suo candore illumina il cielo, in viaggio quindi per incontrare e raccontare la storia più affascinante del mondo preistorico: la mamma più antica di tutte, trovata sepolta nella grotta di Santa Maria di Agnano, nelle campagne di Ostuni. Aveva appena 20 anni quando morì e portava in grembo il suo bimbo di nove mesi. Venne sepolta su un giaciglio di pietre, con una mano sul grembo, quasi a voler proteggere la sua creatura, e l’altra dietro la nuca. Sulla testa un copricato di 600 conchiglie e al braccio, tanti monili sempre di conchiglie forate. La donna, che visse 25mila anni fa, venne trovata nel 1991 dal professore Donato Coppola. Poco distante sono stati trovati i resti di un uomo, forse un cacciatore, che venne sepolto senza alcun corredo funerario. Questo ha indotto gli studiosi a ritenere che il luogo fosse una specie di Santuario dedicato alla Grande Dea Madre. A supportare questa ipotesi anche il ritrovamento di una statuina in terracotta raffigurante la divinità. Per le visite guidate è possibile contattare la Cooperativa Penelope, presso la Biblioteca comunale di Ostuni, tel. 0831.307510, www.comune.ostuni.br.it. Dopo il sito archeologico si può visitare anche il Museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale, sove sono conservati alcuni reperti e dove si trova la mamma più antica del mondo (tel. 0831.303973), in via Cattedrale 15 (museo.ostuni@libero.it).

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