Ricordiamo che l’Onu ha dichiarato il 2022 “Anno Internazionale del Vetro”, così da celebrare, nel mondo, il ruolo “tecnologico, scientifico, economico, ambientale, storico e artistico del vetro nella nostra società, mettendo in luce le ricche possibilità di sviluppo delle tecnologie e il loro potenziale contributo per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile e delle società inclusive.
Assume, quindi, grande rilievo, grazie al suo tributo storico ed artistico, la mostra ”Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900” allestita da Bianca Cappello e Augusto Panini al Museo del Bijou di Casalmaggiore, che, lo ricordiamo, fondato nel 1986, è l’unico museo incentrato su questo tema in Italia. La collezione del Museo ospita oltre 20 mila pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio.
Nella mostra “Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900” si possono ammirare circa 300 gioielli, oggetti, disegni, foto e documenti, tutti pezzi rari, unici e inediti, provenienti da prestigiose collezioni private e dagli archivi del Museo del Bijou di Casalmaggiore.
Augusto Panini, uno dei Curatori della mostra, ha dichiarato: Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna e si riappropria di quel fascinosissimo ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga.
Bianca Cappello, altra curatrice della mostra, ha detto: Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche. Il vetro nel gioiello è ‘fragile e indistruttibile’ al tempo stesso, è un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del Sistema Moda, così come nel Gioiello di Ricerca e in quello di Design.
In mostra sarà possibile ammirare lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Decò di murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati per il Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli anni Sessanta. Sarà possibile lasciarsi affascinare dai numerosi orecchini a bouquet degli anni Cinquanta, dai bijoux dei figli dei fiori ispirati ai nativi americani, dai grandi cristalli degli anni Ottanta, e anche dalle creazioni più sperimentali dei grandi designer e artisti di fine Millennio.
Il vetro, caleidoscopico e multiforme, è da sempre apprezzato perché capace di assumere sembianze e colori della natura e anche di spingersi oltre, trasformandosi in un qualcosa di tendenzialmente nuovo, frutto dell’ingegno e della capacità creativa dell’essere umano.
Prima dell’avvento dei materiali plastici, il vetro era considerato il materiale per eccellenza nella creazione di gioielli, una sorta di simbolo dell’evoluzione sociale della donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.
Il vetro artificiale è un materiale difficile da ottenere e da lavorare tanto che nella storia era considerato un segreto di pochi maestri e per tale motivo da essi gelosamente conservato.
Tra Ottocento e Novecento, a seguito del processo di industrializzazione, il vetro ha diversificato la sua identità: da una parte un prodotto di finissimo e altissimo artigianato oggetto di sperimentazione tecnica e artistica per gioielli di lusso e ricercati; dall’altra un articolo industriale per il grande pubblico usato in gioielli a basso costo.
La mostra “Vetro. Gioielli Italiani tra ‘800 e ‘900” è una mostra da non perdere: oltre agli affascinanti gioielli esposti, il visitatore è accolto da una cartellonistica pensata per guidarlo nella comprensione della loro realtà materiale e artistica e del loro inserimento nel contesto sociale e di costume.
Tutto l’allestimento è inoltre stato progettato e realizzato ad hoc dalla designer iraniana Sogand Nobahar che, utilizzando e rielaborando vetro di recupero, ha voluto sottolineare l’importanza del “prezioso” materiale anche nel riciclo e nella sostenibilità ambientale.
E’ con grande piacere che il Comune di Casalmaggiore torna a collaborare con Bianca Cappello ed Augusto Panini per una mostra di altissima qualità, dopo le collaborazioni degli anni scorsi. -ha spiegato il Sindaco Filippo Bongiovanni - La mostra si inserisce nel ricco percorso che i nostri Musei hanno dedicato al materiale vetro, parte viva della storia della nostra città, avendo ospitato nel secolo scorso importanti industrie vetrarie strettamente legate ad Altare (Savona). Il Museo del Bijou, con questa mostra, saprà ancora una volta catalizzare l’attenzione di appassionati e collezionisti, di visitatori e turisti, che con l’occasione di ammirare gli splendidi gioielli in vetro proposti in Sala Zaffanella, potranno ulteriormente approfondire la conoscenza della nostra città, del suo splendido fiume, delle sue ricchezze naturalistiche, artistiche e architettoniche
La mostra si è resa possibile grazie al concreto supporto del Comune di Casalmaggiore, del Gruppo Mauro Saviola The Eco-Ethical Company di Viadana e di Azotal S.p.a. di Casalmaggiore.
Il catalogo della mostra Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio, a cura di Bianca Cappello, Augusto Panini edito a cura di Antiga edizioni, ha il testo in italiano ed è corredato da oltre 300 immagini a colori (prezzo di copertina Euro 39,00).
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