FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 10, 14 ottobre 2020

Cultura e società , Editoria e comunicazione

Padre nostro un film di Claudio Noce
Grande successo per Pierfrancesco Favino in questo film drammatico che rievoca gli anni di piombo

Un film che vede con gli occhi di un bambino romano degli anni ’70 la stagione terribile degli attentati terroristici contro i magistrati.

Valerio Le Rose è il figlio di un noto magistrato che subisce un attacco terroristico sotto casa, a cui il bambino assiste, sebbene senza comprendere tutto.

Da quel momento però la sua infanzia è turbata e il suo mondo si anima di personaggi immaginari che lo aiutano ad estraniarsi dalla realtà troppo tesa e incomprensibile per un bambino.

L’intuizione del pericolo e la presenza continua della scorta lo spingono alla fantasia. Il film a questo punto introduce un ragazzo misterioso Christian, poco più grande di Valerio, ma apparentemente più sicuro, autonomo e indipendente.

La tensione cresce tra momenti di paura, movimenti sospetti, personaggi poco chiari fino alla svolta finale in cui si rivelerà l’identità di Christian, figlio del terrorista coinvolto nel primo attentato e rimasto ucciso a sua volta.

Con Padrenostro Claudio Noce affronta una pagina terribile della sua autobiografia, poiché il padre Alfonso fu vittima di un attentato dei Nuclei Armati Proletari proprio nel 1976.

A maggior ragione il film si carica di tensione e problematicità, nel cogliere le ragioni di tutte le parti, e nel contempo nel conservare intatto lo sguardo infantile di chi ha vissuto un dramma senza capirlo fino in fondo.

Emerge in Padrenostro soprattutto il bellissimo e intenso rapporto fra un padre e un figlio maschio, che vede nel padre un esempio di sicurezza e protezione.

Svetta il ritratto di Alfonso creato da Favino che infatti è stato premiato a Venezia, un uomo del sud, sicuro di sé, silenzioso, severo e attento ai suoi bambini, abituato a nascondere le sue paure.