Le immagini colpiscono l’osservatore scatenando risposte emotive precise senza che persista l’ideale narrativo, mettendo in luce il fattore interpretativo, non la storia in sé. I ricordi sfumati, le macchie di colore e la specularità dell’immagine sembrano rimandare al test psicologico di Rorschach, richiedendo così espressamente l’intuizione personale del pubblico, avvolto dall’acceso cromatismo.
L’artista per realizzare un suo dipinto parte da una suggestione che non è sempre esplicitata nel titolo ma risulta l’elaborazione psicologica di ricordi e risposte emotive, amplificando l’effetto dell’interpretazione personale e la ricerca di immagini che possano rappresentarle nella realtà.
L’obbiettivo prefissato da Kanevsky è quello di giungere ad una maggiore chiarezza interpretativa attraverso la natura assurda degli eventi, approfondendo i vari aspetti nei suoi dipinti.
Le sue tele risentono della tradizionale pittura figurativa contaminata allo stesso tempo da una forte presenza astratta, elementi che si mescolano ad una più contemporanea tecnica gestuale.
La mostra è visitabile fino al 13 gennaio 2013.
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