TUTTAPPOSTO: il TripAdvisor applicato all’università

01/10/2019

È innegabile che viviamo ormai nell’epoca dei social, sull’autobus nove persone su dieci stanno con gli occhi incollati allo schermo, e del resto il trend è arrivato ai livelli più alti, visto che il Presidente USA comunica praticamente solo via Twitter.

Nessuna sorpresa allora se degli studenti, stanchi e indignati per i favoritismi che infestano la vita delle nostre facoltà universitarie, decidono di ribellarsi non con la contestazione di piazza cara alla generazione del ’68 bensì inventando una app che permette di tenere i professori “sotto controllo” con lo spauracchio di recensioni negative.

Tuttapposto è la storia di Roberto, studente universitario in un ateneo siciliano in cui i docenti vendono esami, assumono solo amici e parenti e sono dediti alla raccomandazione. I lettori padani frenino l’esultanza: in conferenza stampa è stato chiarito che la collocazione è solo funzionale all’origine della maggior parte di attori e sceneggiatori, il film non vuole implicare che il clientelismo alligna solo in Terronia.

Il padre di Roberto è anche il magnifico Rettore. Roberto, andando contro la sua famiglia, stufo di essere asservito al potere del baronato, con i suoi amici, decide di combattere questo modus operandi. Realizza, infatti, un'App per smartphone denominata TuttAPPosto che valuta l'operato dei professori, sullo stile del notissimo TripAdvisor. L’iniziativa riscuote un immediato successo, tanto da venire citata dai telegiornali delle reti nazionali.

Dopo qualche tempo però l’andazzo clientelare riprende come prima, e i creatori dell’app scoprono che ciò è dovuto non a disaffezione degli utenti ma a un hackeraggio che consente a qualcuno di falsare i risultati. Tutto ciò porterà a una serie di colpi di scena e alla scoperta di un tradimento che comunque alla fine verrà smascherato in modo che la lotta degli studenti finisca per vincere.

Questo almeno sul piano didattico collettivo: alla trama si intreccia la storia d’amore del protagonista per una bella stagista russa, che invece di concludersi direttamente con i confetti, come lo spettatore si aspetterebbe, ci lascia nel finale con Roberto impegnato in una difficile ricerca della sua bella a Mosca.

TuttAPPosto, insieme a una bella serie di godibili macchiette umoristiche, presenta senz’altro degli spunti seri di riflessione. Il fenomeno delle raccomandazioni e del clientelismo a scuola (e non solo) non è certo un’invenzione del film, ne leggiamo continuamente casi reali nella cronaca. Fenomeno del resto che presenta confini molto labili con quello della corruzione, come mostra lo stesso film, dove a fianco di professori che “vendono” i loro voti in cambio di analoghi favori per i propri familiari o dell’esibizione di generose scollature delle studentesse ne appaiono altri che li vendono in senso proprio, in cambio di euro sonanti.

La rivolta pacifica degli studenti di TuttAPPosto (che compare sugli schermi, per una curiosa e certamente non prevista coincidenza, con le maxi manifestazioni dei giovani in tutto il mondo contro il riscaldamento globale, anche esse rivolte contro un mondo degli adulti insensibile e spesso anche corrotto) rinforza negli spettatori più ottimisti la speranza che un giorno i nostri giovani riescano a costruire un mondo migliore. I disincantati commenteranno invece con il detto gattopardiano, per restare in tema di Sicilia, che “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”.

Il film, diretto da Gianni COSTANTINO, è interpretato da Roberto LIPARI, Luca ZINGARETTI, Monica GUERRITORE, Viktoriya PISOTSKA, Carlo CALDERONE, Simona DI BELLA, Francesco RUSSO.

Il film sarà in sala dal 3 ottobre.

Ugo Dell’Arciprete