La Fornace di Trastevere: importanti ritrovamenti archeologici nel giardino di Palazzo Corsini

19/04/2019

Sono stati presentati alla stampa il 17 aprile gli eccezionali risultati dell’indagine curata dalla Soprintendenza Speciale di Roma, iniziata nel mese di aprile del 2018 e proseguita con lo scavo stratigrafico dallo scorso mese di febbraio all’interno del giardino di Palazzo Corsini in Via della Lungara a Trastevere. L’indagine ha interessato un’area di circa 15 metri di larghezza per 18 di lunghezza e, poco al di sotto dell’attuale piano di calpestio, ha riservato la scoperta di una complessa stratificazione.

Lo scavo ha portato alla luce il più antico laboratorio produttivo nel cuore della città: la fornace rinvenuta è un ritrovamento finora unico a Roma, testimonianza della sua vita lavorativa, della sua economia basata sull’alto artigianato e la trasformazione di materie prime provenienti dai quattro angoli dell’impero.

Oltre alla fornace stessa, è venuto alla luce un deposito di anfore per il trasporto dell’olio, probabilmente riutilizzate per il drenaggio dell’acqua, nonché di varie murature.

Il ritrovamento appare ancora più straordinario considerando la suggestione del luogo: Palazzo Corsini, sede dell’Accademia dei Lincei, con cui la Soprintendenza ha collaborato in perfetta sintonia e con cui sta progettando la valorizzazione dei reperti.

Nell’angolo Sud dello scavo è emersa una ampia porzione di piano in concotto, con tracce evidenti di esposizione a forte calore, contrassegnate da una colorazione che dal giallo intenso arriva al rossastro, caratterizzata da resti di superfici utilizzate per lavorazioni artigianali. Il piano, o probabilmente una serie di piani rialzati, si appoggiano a un muro in opera laterizia, rasato alla loro stessa quota.

La presenza di un grande numero di materiali di scarto e di scorie di lavorazione di ceramica e di blocchi di concotto con strato di rivestimento vetroso testimonia l'esistenza di una fornace usata per la produzione di materiale ceramico e probabilmente anche per l'invetriatura della ceramica stessa.

Gli altri contesti emersi dallo scavo sono alcune strutture murarie in opera listata e, nel settore Ovest, un doppio allineamento orientato Est-Ovest di anfore per il trasporto di olio, del tipo Dressel 20, affiancate da un consistente strato di accumulo di frammenti di anfore e di ceramica.

A tutta prima potrebbe trattarsi di un sistema drenante, collegato con un secondo nucleo di anfore disposte in modo meno regolare, che sarebbe stato funzionale alla raccolta e smaltimento dell’acqua piovana discendente dal Gianicolo, che tendeva a ristagnare in prossimità del fiume.

La complessità stratigrafica sia della fornace (due o tre fasi) che del resto dell'area scavata, indica una occupazione articolata nel tempo, in una zona la cui topografia antica è ancora nota solo sommariamente. A un primo esame dei materiali è possibile solo una schematica datazione, che copre dal I all’inizio del III secolo d.C., ma che per parte delle strutture ritrovate, tra uso e riusi, sembra spingersi anche nei secoli successivi.

I ritrovamenti verranno coperti con materiale protettivo e presto nuovamente interrati, metodo che li protegge dagli agenti atmosferici. Tuttavia, è già in programma una nuova serie di indagini, intorno all’area già scavata, per ampliare il quadro dei ritrovamenti e contestualizzarli nel modo migliore.

I reperti trovati saranno presto esposti nella sede stessa dei Lincei, in uno spazio aperto al pubblico, e saranno spunto e oggetto di una serie di incontri e di conferenze dedicati a tutti coloro che vorranno conoscere meglio la storia della città e di un quartiere storico come Trastevere.

Ugo Dell’Arciprete