Teatro San Babila: Il mito nel contemporaneo

25/10/2017

Ad aprire MYTHOS FESTIVAL al Teatro San Babila il 6 novembre alle ore 17.30 (ingresso gratuito) la Conversazione con Maddalena Giovannelli e Sotera Fornaro IL MITO NEL CONTEMPORANEO.

IL MITO NEL CONTEMPORANEO

Che cosa intendiamo quando diciamo che qualcuno è un ‘mito’? Che si pone come esemplare ed ammirevole per quel che ha compiuto, che eccelle rispetto ai limiti della medietà dell’esperienza, che rappresenta per noi un modello, che riesce ad insegnarci qualcosa.

Analogamente è ‘mitico’ qualcosa, o qualcuno, che costituisce un paradigma. Ognuno d’altro canto ha i suoi ‘miti’, ossia si crea dei modelli a cui vuole uniformarsi, in cui identifica le proprie aspirazioni, oppure pone così in alto da crederli irraggiungibili. Il mito, in fin dei conti, è una creazione della nostra fantasia, ed ogni giorno si creano nuovi miti.

La parola mito deriva dal greco antico. E significa però qualcosa di più semplice; significa, infatti, ‘racconto’. Perché? Perché nella cultura dei Greci antichi i ‘miti’ erano identificati con i racconti delle imprese, ma anche dei misfatti, di alcuni personaggi che erano conosciuti da tutti, che appartenevano al patrimonio di leggende comuni. Per noi europei, che siamo tutti culturalmente eredi dei Greci, la letteratura ha inizio con il racconto in versi di un mito: racconta una guerra, intrapresa da tutti i Greci coalizzati per andare a riprendere in una ricca città d’Asia la moglie di un re greco, la più bella delle donne del mito, Elena, che aveva lasciato il marito per seguire, non si sa bene se consenziente o no, un principe altrettanto bello…

Dunque la letteratura europea nasce con un mito che racconta di una vendetta d’onore, con tutte le sue conseguenze. Noi non sappiamo se davvero ci fu quella guerra, ma non lo sapevano nemmeno i Greci: quei fatti avvenuti così addietro nel tempo erano restati nella memoria e nell’immaginazione, ed erano stati tramandati ancor prima che i poeti li mettessero per iscritto. Perciò da un certo punto in poi ‘mitico’ in greco significò anche ‘falso’, o almeno il contrario di ciò che è ‘storico’, cioè di ciò che è documentato. Il mito però non è fiaba: perché la fiaba è decisamente frutto di fantasia, nella fiaba parlano ed agiscono anche gli animali. Invece il mito ti lascia il dubbio che possa essere vero: insomma che davvero sono esistiti, un tempo remoto, i suoi protagonisti, i cui nomi conosciamo tutti: Elena, Paride, Achille, Agamennone, Odisseo…

Inoltre i miti dei Greci hanno dei protagonisti per così dire eccezionali: ossia gli dei, quelle figure modellate sugli uomini, e come gli uomini capricciosi ed irascibili, dotati di superpoteri sulla natura.

Ad esempio Zeus, dio del fulmine, Poseidone, dio del mare e dei terremoti, Afrodite, dea dell’amore e del desiderio. Con la fiaba però il mito ha qualcosa di importante in comune: ha qualcosa da insegnare. Se pensiamo ancora al mito raccontato dall’Iliade, che è il primo poema della letteratura europea, esso insegna che non bisogna cedere all’ira, che la guerra è il peggiore dei mali, che la vita umana è fragile ed effimera, che gli uomini sono come le foglie. Se pensiamo all’Odissea, capiamo che il mito insegna che la vita umana è una serie di avventure e pericoli, che bisogna saper soffrire e sopportare, che bisogna usare pazienza, ma anche ostinazione e astuzia, se si vuole raggiungere uno scopo. Ed inoltre insegna che la casa e la patria sono un punto al quale tutti, anche i più girovaghi per voglia o per necessità, agognano ritornare. Quando l’uomo non sa o non vuole esprimersi diversamente, quando non sa o non vuole usare un linguaggio razionale o scrivere un trattato di filosofia, usa delle figure. E quindi i miti e i protagonisti del mito, compresi gli dei greci, sono una maniera per esprimere concetti o sentimenti con un linguaggio figurato: e questo certamente appartiene alla storia dell’umanità dagli inizi ed è tipico di tutte le culture.

E oggi? Il mito, soprattutto quello greco, continua a nutrire le più diverse narrazioni, dal romanzo al cinema, dalle arti visive fino alla pubblicità. Il teatro, per la sua capacità di porre lo spettatore come davanti a uno specchio, continua a essere il luogo privilegiato per rinnovare le domande e le riflessioni del mito. Le storie di un tempo si contaminano e si trasformano, fino a diventare drammaturgie originali che collocano i personaggi mitici in nuovi contesti e nuove epoche: diventano lenti per guardare e comprendere il mondo in cui viviamo. E continuano, come un tempo, a parlare delle nostre paure, emozioni, desideri.

Maddalena Giovannelli

Nata a Milano nel 1982, si è laureata in Scienze dell’Antichità presso l’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato articoli e saggi e ha partecipato a numerosi convegni, in Italia e all’estero: i campi privilegiati della sua indagine sono la letteratura teatrale della Grecia antica e la ricezione del teatro classico sulla scena contemporanea.

Info, prenotazioni: 6 novembre, ingresso libero - dal 7 al 12 novembre, biglietto unico 10 euro - biglietteria da martedì a sabato, dalle ore 10 alle ore 17, domenica un’ora prima dello spettacolo - Teatro San Babila - Corso Venezia 2/A, Milano - tel 02798010 - info@teatrosanbabilamilano.it - www.teatrosanbabilamilano.it.