A Muro Lucano la rievocazione della battaglia di Numistro

04/09/2017

Il centro del Marmo Platano ha fatto da scenario naturale alla prima edizione della rievocazione storica curata dal Centro Iniziative Sociali in collaborazione con Evropa Antiqva

Muro Lucano entra nel circuito nazionale e internazionale delle grandi rievocazioni di storia antica.

Sabato 26 e domenica 27 agosto il centro del Marmo Platano ha fatto da scenario naturale alla rievocazione della Battaglia di Numistro, episodio della seconda guerra punica narrato da Tito Livio e Plutarco, che vide contrapposte nel 210 a.C. la coalizione di popoli guidata dal generale cartaginese Annibale e le legioni del console romano Marco Claudio Marcello. L'appuntamento con la storia si è tenuto in località Ponte Giacoia, nei pressi dell'antica Numistro, a circa 6 chilometri dal centro, proprio sul terreno in cui, secondo le fonti storiche e le evidenze archeologiche, si consumò lo scontro tra Roma e Cartagine che tra il III e il II secolo a.C. si contesero il dominio sulla penisola e sul Mediterraneo. L'evento è stato promosso dal Centro Iniziative Sociali in collaborazione con la federazione Evropa Antiqva e con il patrocinio del Comune di Muro Lucano, del ministero dei Beni culturali e di Matera 2019.

La complessa macchina organizzativa ha visto impegnate numerose associazioni, sia locali che nazionali, diversi operatori economici e tanti volontari animati dalla passione per la storia e da un forte impegno civile. Fulcro dell'iniziativa un'area di oltre un ettaro alle porte del paese che ha ospitato per un intero week end la fedele riproduzione di due accampamenti dell'epoca, uno romano e l'altro cartaginese, e circa 160 rievocatori provenienti da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Puglia e Lazio. “L’intento - spiega il presidente del Cis, Mimmo Lepore - è quello di favorire la promozione sociale e culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse locali, dei luoghi e delle tradizioni. La Battaglia di Numistro - continua - non è solo una rievocazione storica ma ambisce ad essere un progetto culturale ad ampio respiro per il recupero e la valorizzazione di un bene intangibile importante per la nostra comunità”. L'associazione ha curato anche un volume, opera dello scrittore Galdino Zaccardo, che racconta, in forma romanzata, la vicenda di Annibale e la battaglia svoltasi sul territorio murese, sulla scorta di precise fonti storiche e degli scritti di Tito Livio.

La parte spettacolare dell'evento è stata curata dalla federazione Evropa Antiqva che riunisce vari gruppi di rievocazione storica dell'età del ferro, tra questi l'Istituto di Archeologia sperimentale Fianna ap Palug di Verona presieduto dall'archeologo Gioal Canestrelli, autore anche del racconto che ha fatto da filo conduttore della rievocazione. La Battaglia di Numistro è basata sul format Ad Pugnam Parati, nato nel 2011, per riprodurre in forma spettacolare le grandi battaglie dell’antichità nei luoghi esatti in cui sono avvenute e con la migliore accuratezza ricostruttiva possibile.

Il modello è quello sperimentato delle grandi rievocazioni di battaglie storiche come Waterloo in Belgio, Gettysburg negli Stati Uniti e Hastings in Inghilterra, manifestazioni che in quei paesi sono consolidate da anni e considerate di elevato interesse turistico e culturale. “Il nostro obiettivo - spiega Canestrelli - è creare attraverso la rievocazione un magnete per il turismo culturale, creando la giusta combinazione tra cultura, divulgazione e spettacolarità. Il tutto lavorando a stretto contatto con gli enti locali, i musei, le attività e le realtà del territorio al fine di fare educazione con intrattenimento”.

L'evento culturale è parte integrante della storia del paese e ci porta indietro nel tempo fino al IV-II sec. a.C., quando fu edificata la fortificazione di Numistro, le cui tracce sono ancora oggi identificabili nella zona di Raia San Basilio e che rappresentano una forte testimonianza della cultura millenaria della comunità murese e della Lucania intera. Le origini di MuroLucano si perdono nell'età del Bronzo (XVIII-XVI a.C.), così come confermato da una serie di ritrovamenti archeologici in diverse località (Canalicchio e Piano del Capitano). Nel corso del V sec. a.C. l’Italia meridionale visse una fase di grandi trasformazioni. All’epoca i Lucani organizzarono il territorio con un sistema difensivo basato sugli abitati fortificati posti sulle cime delle alture. Tra questi, Numistro rappresentava uno degli insediamenti strategici dell’epoca. Esso rispecchiava infatti le caratteristiche tipiche dei numerosi Oppida (= città) esistenti: collocata in punti forti e sicuri, legati ad una logica difensivistica. L’insediamento fortificato di Numistro (IV-III a.C.) si sviluppava a circa 6 km dall’attuale centro di Muro Lucano e proteggeva un area di circa 20 ettari. È proprio nei pressi di Numistro che nel 210 a.C. si svolse una delle battaglie della seconda guerra punica, quella tra Annibale e Marcello. Molti storici e intellettuali hanno cercato negli anni di riordinare le vicende storiche connesse alla battaglia. Da Tito Livio a Plutarco, sono numerosi i riferimenti alla battaglia e molte sono le conferme storico-archeologiche tuttora splendidamente conservate all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano.

Anche l'archeologia ha dato il suo contributo per disvelare i punti ancora oscuri della vicenda. “Allo stato attuale la ricerca archeologica in questo territorio, in particolare nell’area dell’antica Numistro, vanta alcuni studi a carattere scientifico, dovuti perlopiù all’attività di ricerca archeologica effettuata nel corso degli ultimi decenni dalla Soprintendenza archeologica della Basilicata”, spiega l'archeologo specializzato Giuseppe Joey Guerra. “In anni recenti la collaborazione tra l’Istituto universitario di ricerca in Archeologia iberica dell'Università di Jaén, la Scuola spagnola di Storia e Archeologia di Roma e la Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Matera dell'Università della Basilicata ha consentito di gettare le basi per l’impostazione di un progetto di ricerca incentrato sull’identificazione delle tracce dell’evento bellico che interessò quest’area nel 210 a.C. I dati scaturiti dalle prime indagini dei siti - continua Guerra - devono necessariamente essere messi a sistema con tutti gli altri elementi potenzialmente acquisibili dall’analisi di un contesto più ampio nel quale predomina la centralità topografica di quest’area pedemontana compresa tra la fiumara di Muro e quella di Bella, nel periodo di massima occupazione tra la metà del IV e gli inizi del III sec. a.C. I resti del recinto fortificato di Raia San Basilio consentono di definire un contesto particolarmente interessante dal punto di vista archeologico. Le diverse fonti storiche che riportano l’evento bellico del 210 a.C. permettono di ipotizzare una persistenza delle strutture difensive probabilmente a quel tempo ancora efficaci sotto il profilo bellico”.

La rievocazione della Battaglia di Numistro è stata anche una preziosa occasione per visitare le tante bellezze del paese, a partire dal Museo Archeologico Nazionale della Basilicata Nord-Occidentale. Il Museo si articola su tre livelli, mille metri quadri di esposizione e ben cinque sezioni tematiche in mostra permanente che custodiscono ricostruzioni stratigrafiche, ri-contestualizzazioni e pannelli illustrativi. Il percorso inizia dalla presentazione del mestiere dell’archeologo, per poi esporre lo scavo stratigrafico, e la decifrazione delle storie che la terra racconta a chi cerchi di interpretare il suo linguaggio. La terza sezione “E ora i Lucani sono Romani” e la quarta “Momenti di vita in una villa romana imperiale” illustrano il processo di romanizzazione dell’area, grazie alle testimonianze provenienti dalle numerose ville individuate nel territorio, di cui sono esposti i ricchi mosaici. Un’epoca che trova la sua massima espressione nella struttura delle ville imperiali di chiara matrice romana. L’ultimo piano propone plastici che ricostruiscono nei minimi dettagli le ville-palazzo. In zona il belvedere di San Nicola - che pare un'opera di Escher - offre una panorama mozzafiato su tutta la valle e apre il varco al Pianello, il primo nucleo insediativo dell’anno Mille sviluppato per scopi difensivi da barbari e predoni, fino a scendere nelle “Ripe” tra gole profonde, altezze da capogiro e vegetazione; un luogo in cui provare meraviglia e terrore. In questo singolare paesaggio è percorribile un antico sentiero, lungo il quale sono visibili i ruderi di mulini ad acqua di epoca medievale, la cosiddetta “grotta delle streghe” e un antico ponte in stile romanico. Di grande rilevanza il Santuario situato nella frazione Capodigiano, luogo in cui secondo la tradizione sorgeva un tempio in cui si venerava il dio Giano. All’interno frammenti di affreschi medievali una statua quattrocentesca della Madonna delle Grazie collocata sull’altare maggiore e una tela raffigurante il miracolo del bianco panino donato da Gesù Bambino al piccolo Gerardo Majella, santo patrono della città.

Hanno collaborato Emanuela Calabrese e, per la parte storica, Nicla Longino e Chiara Ponte. Le immagini della battaglia sono di Martina Cammerata, quelle di Muro Lucano di Emanuela Calabrese.