Fiera Millenaria di Gonzaga: il Premio Agricoltura Mantovana 2017

04/09/2017

L’edizione 2017 della storica Fiera Millenaria di Gonzaga si svolge fino al 10 settembre all’insegna dell’ampliamento, dell’aggiornamento, della qualità.

Anello di congiunzione tra la produzione agricola e il consumatore, la Fiera si arricchisce di un padiglione tutto nuovo e può così svilupparsi su centoventimila metri quadrati di esposizione, in cui si parla di agricoltura e agroalimentare a 360 gradi, con il patrocinio di East Lombardy Regione Europea della Gastronomia 2017.

Inaugurata domenica 3 settembre alla presenza degli Assessori regionali Mauro Parolini e Gianni Fava, la Fiera ha visto il succedersi di interventi che hanno sottolineato la centralità del valore della qualità alimentare: qualità della produzione, della trasformazione e della distribuzione, per garantire sicurezza e controllo del cibo, secondo le parole del presidente di Fiera Millenaria Srl Giovanni Sala.

Al centro dell’area espositiva Mantova Golosa, l’area da 1.400 metri quadrati dedicata alla promozione dell’agroalimentare mantovano, ricca di una nuova sezione dedicata a biologico e biodiversità (Millenaria Bio).

Per il secondo anno ad accompagnare il progetto Mantova Golosa ci sarà il testimonial Simone Rugiati, chef talentuoso appassionato della cucina mantovana, che domani reinterpreterà in chiave creativa con un esclusivo cooking show.

Nella stessa giornata di domenica, si è svolta la premiazione dell’edizione 2017 del Premio Agricoltura Mantovana, assegnato da Regione Lombardia, Fiera Millenaria e Ersaf, in collaborazione con Telemantova.

Ecco dunque le aziende che hanno meritato i premi 2017:

  • Azienda agricola Agriturismo Le Caselle di San Giacomo delle Segnate

Condotta da Gianfranco Cantadori insieme alla moglie Raffaella Gangini, l’azienda agricola e agriturismo Le Caselle di San Giacomo delle Segnate è un esempio di allevamento etico, che ha conquistato la notorietà grazie ai 1.200 avicoli allevati ogni anni e alla valorizzazione del cappone dei Gonzaga con ricette uniche come il cappone in vescica di bue con la canna di sambuco.

Sono 7 gli ettari coltivati e a bosco e non manca un laghetto per l’allevamento di pesci, che contribuiscono a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema ambientale e la produzione di mostarde con frutta di stagione.

Da due anni l’azienda si distingue per il progetto Terre Vive di Segnate, realizzato col patrocinio Ats Valpadana in collaborazione col Comune di San Giacomo, Unione dei Comuni e Distretto rurale dell’Oltrepò, con l’obiettivo di promuovere i prodotti del territorio e una sana alimentazione, fondamentale per la prevenzione delle malattie tumorali e metaboliche.

  • Azienda agricola Zappaterra di San Martino dall’Argine

I titolari Franco e Ciro Zappaterra puntano sulla sostenibilità e l’innovazione. L’azienda è di 116 ettari, coltivati a frumento, mais ed erba medica, con una mandria di 850 bovine e una produzione annua di 65mila quintali all’anno. Il percorso di ammodernamento ha portato alla costruzione di una nuova stalla, di una sala di mungitura e di strumenti per il raffrescamento in grado di garantire, insieme, un livello elevato di benessere animale, quale elemento cardine sul quale fondare un’intelligente crescita aziendale.

  • Latteria Agricola San Pietro sca di Cerlongo di Goito

Ventinove soci, una produzione annua di circa 50mila forme di Grana Padano e una spiccata attenzione ad innovare, ingredienti che hanno portato la struttura guidata da Stefano Pezzini a un fatturato di 19 milioni di euro.

La Latteria Agricola San Pietro ha messo a punto un software sperimentale per tracciare tutto il percorso della filiera lattiero casearia, dal mais alla lavorazione del formaggio, fornendo così informazioni utili agli allevatori, alle cooperative coinvolte e ai consumatori.

La Latteria San Pietro, inoltre, è un brillante esempio di diversificazione, grazie alla produzione di Grana Padano biologico e kosher.

  • Azienda agricola Gremizzi di Asola

È una realtà all’avanguardia al servizio della filiera orticola di qualità, un esempio di innovazione ed eccellenza nel panorama lombardo. L’azienda agricola che Sergio Gremizzi conduce ad Asola insieme alla moglie Vilma e le figlie Micaela e Ilaria (oltre a una ventina di persone tra dipendenti e stagionali), è una realtà che si estende su 2,5 ettari di serre hi-tech, in cui crescono circa 100 milioni di piantine di ortaggi in foglia: insalata, radicchio, cavolfiore, sedano, finocchio, prezzemolo, basilico e altre erbe aromatiche). Numeri da capogiro per una realtà proiettata nel futuro.

  • Azienda agricola Chiesa Virginio di Stefano Chiesa di Canneto sull’Oglio

L’economia circolare è la multifunzione saranno sempre più il futuro dell’agricoltura sostenibile e l’azienda agricola Chiesa Virginio - gestita insieme alla moglie Chiara Bolsieri e ai figli Alessandro, Stefano, Maria Elena è un esempio a livello europeo.

Nata come azienda cerealicola ad indirizzo lattiero, dal 1990 è passata all’allevamento bovino da carne e dal 2008 ha affiancato la produzione di biogas, alimentato con le bucce di pomodoro raccolta dai coltivatori sparsi in Pianura Padana, ottimizzando così anche l’attività di autotrasporto.

Oggi l'azienda collabora con la Stazione sperimentale per l’industria conserviera mentale di Parma in un progetto ambizioso di realizzazione di una speciale eco-vernice, ottenuta attraverso la cutina, resina ottenuta dalle bucce di pomodoro.

www.fieramillenaria.it

Franca D.Scotti