Il 30 maggio è la giornata mondiale dell’enuresi

23/05/2017

In programma tante iniziative di sensibilizzazione ed informazione in tutta Italia sull’enuresi notturna.

L’enuresi notturna consiste nella perdita involontaria di urina durante il sonno in un’età superiore ai cinque anni. L’enuresi è un disturbo diffuso tra i bambini: circa il 5-10% dei bambini di 7 anni bagna regolarmente il letto e il problema può persistere fino all’adolescenza o addirittura l’età adulta. Tra le cause dell’enuresi infantile la conseguenza di una iperproduzione di urina durante la notte; una capacità ridotta della vescica o un ritardo di maturazione di questa e talvolta l’incapacità di svegliarsi. È una condizione medica che può incidere pesantemente sull’autostima di un bambino, sul suo benessere emotivo e sulla sua capacità di affrontare la giornata, compresa la scuola e gli impegni sociali.

Ciononostante, gli effetti che questo disturbo può avere sul bambino e la sua famiglia sono spesso sottovalutati. La “International Children’s Continence Society” (ICCS, Associazione Internazionale per la continenza pediatrica) e la European Society for Paediatric Urology (ESPU, Società europea di urologia pediatrica) hanno indetto per il 30 maggio 2017 la giornata mondiale dell’enuresi, il World Bedwetting Day (WBD), per portare all’attenzione del pubblico e degli operatori sanitari un disturbo alquanto diffuso. La campagna di sensibilizzazione sull’enuresi vuol far capire che si tratta di una condizione comune, che può e deve essere trattata. La giornata mondiale dell’enuresi infantile vuole incoraggiare le famiglie a parlarne liberamente con i medici e poter così ottenere supporto.

“Sebbene l’enuresi non sia causata direttamente da disturbi psicologici - spiega Maria Laura Chiozza pediatra ed urologa - chi ne soffre può svilupparne, soprattutto per quanto riguarda l’autostima che può tradursi anche in disturbi relazionali in età adulta”. Queste problematiche cessano in genere una volta che l’enuresi è stata trattata con successo. Solamente l’enuresi a esordio tardivo (secondaria) è associata ad un maggior rischio di problemi comportamentali, quale la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Gli eventuali problemi psicologici o comportamentali dovrebbero essere affrontati indipendentemente dai sintomi dell’enuresi. “E’ sempre bene parlarne con il pediatra, per diverse ragioni - prosegue la dottoressa Chiozza -sebbene la maggior parte di bambini che soffrono di enuresi notturna dalla prima infanzia non siano affetti da malattie del sistema nervoso che controlla il funzionamento della vescica o da disfunzioni anatomiche del tratto urinario, è comunque opportuno escludere tali cause con una visita di controllo dal proprio pediatra“. Questi potrà peraltro valutare se l’enuresi notturna sia l’unico problema o se ve ne siano da affrontare altri, tra i quali l’enuresi diurna, la vescica iperattiva (con necessità urgente di minzione), incontinenza fecale la stipsi o frequenti infezioni del tratto urinario. Se presenti, i suddetti disturbi dovranno essere affrontati prima di trattare l’enuresi.

Per questo in Italia verranno sviluppate iniziative di sensibilizzazione e informazione, dando voce a medici urologi e pediatri come la dott.ssa Maria Laura Chiozza, per spiegare come prendersi cura, rassicurare e dare una mano alle mamme e ai papà in difficoltà. Per non sottovalutare il bambino, per non ledere la sua autostima.