Tra i sentieri dei Ventimiglia i PUPI di di Mimmo Cuticchio

28/04/2016

Il Museo Civico di Castelbuono ha presentato al pubblico lo spettacolo e la mostra “Tra i sentieri dei Ventimiglia” di Mimmo Cuticchio, commissionato dall’istituzione castelbuonese e co-prodotto dall’associazione Figli d’Arte Cuticchio. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, e grazie al sostegno di Elenka.

I Ventimiglia sono stati un nobile casato siciliano la cui influenza è corsa lungo 800 anni di storia isolana. La famiglia è stata attraversata da aneddoti, storie, congiure, amori e tradimenti, legata straordinariamente anche al bellissimo Ariete in bronzo conservato al museo archeologico Salinas: Mimmo Cuticchio ne racconta la storia, miscelando storia e fantasia, dopo aver raccolto l’invito del Museo Civico di Castelbuono e costruito un pupo ispirato a Giovanni I Ventimiglia. Lo spettacolo a Castelbuono è accompagnato da una mostra di scenografie, disegni, pupi originali ed oggetti di scena; a Palermo, il riallestimento dell’Ariete che ritornerà visibile per due mesi al museo archeologico, in corso di restauro.

Il progetto teatrale mette, per la prima volta, in scena l’epica siciliana rinascimentale, legata alle vicende storiche che ruotano attorno alla figura di Giovanni I Ventimiglia (1382-1473 circa) capostipite dei Marchesi di Geraci e Principi di Castelbuono. Si tratta di una rilettura contemporanea della storia della Sicilia, attraverso la ricostruzione dell’importante casato che fin dal Medioevo ha avuto influenza in tutto il Mediterraneo, ma utilizzando il linguaggio contemporaneo - e tradizionale allo stesso tempo - del Teatro dell’Opera dei Pupi. Un segmento della secolare storia della Sicilia rivisitata da uno dei più grandi artisti del teatro dal vero in Italia, Mimmo Cuticchio, che ha realizzato la messinscena. Lo spettacolo è stato concepito con Piero Longo, in veste di “dramaturg”, e attraverso la ricostruzione degli eventi storici del periodo, basata sugli studi storici di Orazio Cancila e sulle ricerche di Giovanni Ventimiglia.

Mimmo Cuticchio, nella contorta storia del casato dei Ventimiglia, lunga ottocento anni, ha scelto il personaggio di Giovanni I Ventimiglia e lo ha trasformato nel pupo protagonista dello spettacolo. Marchese di Geraci e Principe di Castelbuono, Giovanni Ventimiglia, fedele ad Alfonso d’Aragona, partecipò alle battaglie contro gli Angioini, e sgominò un complotto dei nobili siracusani contro la regina aragonese, guadagnando la fiducia del re. Il puparo recupera gli umori e i ritmi della corte del tempo, e li traspone nel mondo dell’Opra.

L’identità di Giovanni Ventimiglia è complessa - spiega Cuticchio - era impossibile raccontare la storia del casato, ho quindi scelto alcuni capitoli, e mi son preso qualche “licenza poetica” facendo alcuni tagli temporali che facilitano la comprensione.

Cuticchio ha costruito diversi nuovi pupi, studiando attentamente i costumi e i disegni dell’epoca: ogni personaggio vive di rimandi e simboli sia nei costumi che nei particolari.

La mostra "Tra i sentieri dei Ventimiglia" raccoglie gli apparati scenici, i pupi originali e le scenografie realizzate dall’associazione Figli d’Arte Cuticchio, all’interno di un’installazione curata dagli studenti del corso di Allestimento dell’Accademia di Belle Arti di Palermo; a corredo, una video-installazione di Costanza Arena e Roberto Salvaggio, del corso di Audio Video dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Le musiche originali di Giacomo Cuticchio sono state composte appositamente per lo spettacolo e per il video, e sono ispirate alla poesia scritta da Torquato Tasso per Giovanni III Ventimiglia nel 1590. Il pupo di Giovanni I Ventimiglia è stato realizzato da Mimmo Cuticchio con metodi artigianali ma con una concezione innovativa: un pupo con occhi di vetro (utilizzati per le statue dei santi e acquistati da Cuticchio in Messico), sbozzato ad arte e con lo scudo che riprende la corona del busto argenteo di Sant’Anna, conservato nella cappella palatina del Castello dei Ventimiglia, a Castelbuono. Sia il pupo che l’opera video di Costanza Arena e Roberto Salvaggio dell’Accademia di Belle Arti di Palermo entreranno a far parte della collezione permanente del Museo Civico di Castelbuono.

In occasione di questa collaborazione, il Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo riallestirà, a maggio, nella Sala Romana, il prezioso Ariete in bronzo presumibilmente del III a.C., donato nel 1448 ai Ventimiglia che lo conservavano un tempo a Castelbuono, con un esemplare gemello, distrutto durante i moti del 1848.

Un’operazione - affermano Francesca Spatafora, direttore del Museo Salinas, e Laura Barreca, direttore del Museo Civico di Castelbuono - di costruzione di una rete territoriale tra istituzioni culturali siciliane attraverso gli alti valori della storia e dei suoi simboli. Il fatto che avvenga utilizzando un linguaggio multidisciplinare e contemporaneo come quello dell’Opera dei Pupi, sottolinea la straordinaria potenza evocativa che le opere della classicità mediterranea hanno lasciato in Sicilia.

Mimmo Cuticchio non è nuovo a queste “intrusioni autorizzate” nel mondo dell’arte contemporanea: già nel 2010 ha realizzato “La stanza dell’Opra” all’Atelier sul Mare di Antonio Presti a Tusa (PA), una vera e propria installazione ambientale che lega l’arte del puparo al territorio delle Madonie.

Nei giorni che precedono la mostra, è stato presentato il “cartellone” dello spettacolo a Castelbuono, realizzato seguendo la tradizione dell’Opra, dal Laboratorio Saccardi (collettivo di artisti presenti nella collezione permanente del Museo Civico), che conducono da sempre una ricerca sulla storia contemporanea, attraverso la rivisitazione iconografica dei suoi simboli. La mostra è accompagnata da un catalogo che raccoglie i testi di Mimmo Cuticchio, Mario Zito, Francesca Spatafora, Piero Longo, Giovanni Ventimiglia, Pietro Attinasi, Angela Sottile, Laura Barreca, Valentina Bruschi.

L’Opera dei Pupi è bene immateriale e patrimonio dell’umanità, sancito nel 2001 dall’UNESCO, come lo è, dal 2016, il Parco Naturale Regionale delle Madonie.

Info: Tra i sentieri dei Ventimiglia di Mimmo Cuticchio, scene di Tania Giordano, musiche originali di Giacomo Cuticchio, eseguite da Giacomo Cuticchio Ensemble - ideazione e coordinamento scientifico a cura del Museo Civico di Castelbuono - autori del cartellone: Laboratorio Saccardi (Marco Barone, Vincenzo Profeta) - progetto di allestimento della mostra del Corso di Progettazione degli allestimenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (Prof. Pietro Airoldi) - video: Costanza Arena, Roberto Salvaggio, Corso di Audio Video dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (Prof. Marco Battaglia) - catalogo delle Edizioni Arianna, Geraci Siculo, (www.edizioniarianna.it) - Museo Civico di Castelbuono, Castello dei Ventimiglia, Piazza Castello, Castelbuono - tel 0921671211 - fino al 17 luglio 2016 - - Biglietto intero € 4,00, ridotto € 2,00 (adulti oltre i 65 anni e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, scolaresche e gruppi superiori a 12 persone); omaggio per bambini di età non superiore a 7 anni - www.museocivico.eu; www.figlidartecuticchio.com