Milano, Teatro Elfo Puccini: Addèla ole!, performance tra parole e musica, tratta da La Storia di Elsa Morante

02 maggio 2014

Non è la sceneggiatura teatrale di questo grande "romanzo popolare" - che forse sarebbe impossibile - ma un'esplorazione del cosmo morantiano, un'evocazione di alcuni frammenti seguendo il filo rosso del concepimento, della nascita e della trasfigurazione del bambino Useppe. Frutto della violenza carenale di un soldato tedesco su una donna ebrea, Ida Ramundo, nella Roma della Seconda Guerra Mondiale, Useppe diviene figura divina, piccolo Buddha dostoevskiano a passeggio per il quartiere Testaccio.

Agnese Grieco, autrice, dramaturg e regista, attiva tra Germani e Italia, ha coinvolto nel suo progetto l'attrice Ida Marinelli, chiamata a "recitare/raccontare, ricordare, né viva, né morta, figura che diviene trasparente per farsi attraversare da altre figure", e la cantante Anne Lisa Nathan, "mezzosoprano classico che ama sperimentare", che evoca in scena la memoria ebraica della protagonista, la sua genealogia attraverso la musica. Agnese torna con questo personale progetto a lavorare con il Teatro dell'Elfo, dove aveva collaborato firmando il testo di Fedra, un racconto drammatico, messo in scena da Ferdinando Bruni (1998), e la regia di Alcesti da Euripide (2002), spettacoli interpretati da Ida Marinelli.

Il bambino Useppe, la madre Ida Ramundo, vedova Mancuso, il figlio Nino e la cagna Bella formano l’irregolare "sacra famiglia“ che è il cuore della storia  narrata da Elsa Morante. Alla sua pubblicazione negli Anni Settanta, La Storia divise la critica e subito si rivelò un grande successo di pubblico. Siamo nella Roma della guerra e dell’immediato dopo guerra, tra l’avvento delle leggi razziali, la presenza dell’esercito del Terzo Reich, la fatica di sopravvivere e l’attesa del futuro. E siamo, soprattutto, nel mondo della poesia, che secondo la scrittrice è da sempre l’unico mondo non abitato dall’irrealtà dilagante. 

A questo nucleo poetico, radicale nella sua fantasia anarchica e luminosa bellezza, attinge Addèla Ole!. Nella lingua di Useppe la "bandiera tricolore“ si trasforma infatti nel più musicale “addèla ole“, segnale che altre trasformazioni e ribaltamenti sono possibili e benvenuti. Chi sono i vivi e chi sono i morti, i bambini e i “grandi”, i perdenti e  i vincitori?

Che cosa ci ha raccontato il nostro Novecento? E come aprire lo scrigno delle memorie per riattivarle? La Storia è anche una delle grandi narrazioni ebraiche del Novecento italiano e la cangiante lingua di Elsa Morante incontra in scena la tradizione musicale sefardita, spagnolo ladina, evoca citazioni verdiane e accoglie echi degli inni coloniali.  Nel duetto di Addèla Ole! una cantante recita quello che non può essere detto e un’attrice rivive quello che la memoria ha registrato.

Agnese Grieco, milanese, ha studiato e insegnato filosofia all’Università degli Studi di Milano e alla Freie Universität di Berlino, città in cui vive. Autrice, Dramaturg e regista tra Germania e Italia, si dedica soprattutto a progetti di riscrittura scenica e di contaminazione tra tradizioni e generi teatrali differenti. Tra questi segnaliamo le collaborazioni con i teatri berlinesi della Volksbühne per Die zehn Gebote, tratto da Raffaele Viviani per la regia di Cristoph Marthaler, e della Sophiensaele per un progetto sul Decamerone di Boccaccio, regia di Ingo Kerkoff. In Germania ha lavorato con attori come Sophie Rois, Anne Tismer, Wolfgang Koch. È stata direttrice artistica del teatro Die Rampe a Stoccarda e ha messo in scena testi di Sergi Belbel ed Eugen Ruge. Per il Teatro dell'Elfo ha firmato il testo Fedra, un racconto drammatico (1998), regia di Ferdinando Bruni e la regia di Alcesti da Euripide (2002), entrambi gli spettacoli con Ida Marinelli. Per il Saggiatore ha pubblicato Per amore (un percorso drammaturgico su Fedra e Alcesti) e Anatomia di una rivolta (2011). Nel 2014 ha tradotto e seguito la drammaturgia di Quartett di Heiner Müller, regia di Walter Malosti (Teatro Stabile di Torino), e curato e introdotto Quando si spengono le luci, di Erika Mann e Sogni di Arthur Schnitzler. 

Ida Marinelli, nata a Verona, si è trasferita a Milano per studiare recitazione alla Scuola d'Arte Drammatica "Piccolo Teatro". Qui, nel 1973, ha fondato il Teatro dell’Elfo al fianco di un gruppo di attori con cui ha continuato fino ad oggi il suo percorso artistico. Protagonista di molti successi della compagnia, diretta da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani è stata un'indimenticabile Petra Von Kant nel testo di Fassbinder. Si è affermata come interprete di personaggi contemporanei: da Resti umani non identificati di Fraser a Madame de Sade di Mishima, alle difficili prove di “sdoppiamento” nel Quartetto di Müller e in Decadenze di Berkoff. Non mancano i successi nei grandi ruoli classici: è stata Gertrude nell’Amleto, Amanda in Zoo di vetro e Ljuba nel Giardino dei ciliegi. Nelle stagioni più recenti ha vinto due volte il premio Ubu come attrice non protagonista per gli spettacoli Angels in America - Perestroika e The history boys ed è stata protagonista di

Info e prenotazioni: Elfo Puccini - corso Buenos Aires 33, Milano - martedì/sabato ore 19:30 (domenica 15:00) - prezzi: intero € 30.50, ridotti € 27 e € 16, martedì € 20 – tel 0200660606 - www.elfo.org.