Milano, Piccolo Teatro Strehler: RIII ∙ RICCARDOTERZO

17 febbraio 2014

Il capolavoro di Shakespeare nella lettura impetuosa e moderna di Alessandro Gassmann con l’adattamento contemporaneo di Vitaliano Trevisan,

Per RIII ∙ RICCARDOTERZO, in scena al Piccolo Teatro Strehler dal 4 al 23 marzo 2014, Alessandro Gassmann sceglie un adattamento contemporaneo del grande testo shakespeariano, firmato da Vitaliano Trevisan, per raccontare il ‘suo’ re Riccardo, ambizioso, crudele, manipolatore, ma anche insicuro, tormentato e spaventato dalla solitudine. La rilettura di Trevisan/Gassmann permette di immergersi con immediatezza, attraverso un linguaggio moderno, diretto ed efficace, in tutta la forza, la bellezza e la straordinaria attualità di questa grande opera shakespeariana.

La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. – ha detto Gassmann - Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l'immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell'immediatezza. Con Trevisan ci siamo trovati concordi nell'idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche. – prosegue Alessandro Gassmann - Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.

Info:  www.piccoloteatro.org