Milano, Teatro Elfo, Sala Bausch: Io sono il proiettile di e con Edoardo Ribatto

2 dicembre 2013

Io sono il proiettile è liberamente ispirato all’opera e alla vita di Yuri Markus Daniel, scrittore dissidente, processato e condannato per reati d’opinione. Il suo caso fu clamoroso perché le opinioni che gli venivano contestate non erano sue, ma dei personaggi dei suoi romanzi. È come se si volesse mettere in galera Shakespeare per le opinioni di Jago. E, di fatto, avvenne proprio così.

Io sono il proiettile è una storia della Russia negli anni ’60 raccontata come un thriller psicologico del nuovo millennio. Una specie di “Fight Club” col colbacco. Un uomo viene accusato ingiustamente di essere un delatore e in un attimo tutti quelli che conosce gli voltano le spalle come un appestato. Mentre il suo mondo si sgretola, conosce in un locale Yuri, uno scrittore in crisi di coscienza. Quell’incontro cambierà la loro vita per sempre. Io sono il proiettile è una storia sull’identità. Perché per trovare la nostra dobbiamo prima incontrare quella degli altri.

Ho pensato che questa confusione fra persona e personaggio fosse tragicamente calzante, per il destino di un artista. Ho deciso, quindi, di assecondarla usando un procedimento noto come bio-fiction: la riscrittura liberamente romanzata di eventi e personaggi realmente esistiti.

L’idea portante è: creare un ponte fra uno scrittore e il personaggio da lui inventato, facendoli conoscere.

Il testo è scritto in forma radiodrammatica perché la messa in scena punta sul suono come veicolo unico di comunicazione, un suono fortemente realistico, una vera e propria scenografia sonora. Il lavoro sulla recitazione è iperreale, a microfono: l’attore interpreta tutti i personaggi con l’ausilio di un vocoder (un dispositivo audio capace di contraffare la voce). Tutto ciò permette allo spettatore, chiudendo gli occhi, di immergersi in una storia piena di ben 12 personaggi, andare in un luogo lontano nel tempo e nello spazio (la Russia degli anni ’60) e, quando li apre, vedere un uomo, solo, alle prese coi propri fantasmi. Cioè un artista ... Le immagini si sposano con le parole, ma anche con una serie di elementi sonori che vanno dallo scalpiccio dei passi, al bussare alla porta, all‘acqua che scorre in un lavabo e ancora ne vorremmo ad arricchire una dimensione aurale che incrementa l‘aspetto psicopatologico e persecutorio sia del thriller che del dramma …

Edoardo Ribatto, genovese, classe 1974, si è diplomato alla Civica Scuola D‘arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 1995 a oggi ha partecipato a oltre cinquanta produzioni con diversi teatri nazionali, fra i quali il Teatro dell‘Elfo, il Teatro stabile di Torino, il Teatro di Roma, il Piccolo Teatro di Milano, la Biennale di Venezia. Nel 2013 ha debuttato con la sua prima regia e il suo primo testo originale: Io sono il proiettile.

Info e prenotazion: Elfo Puccini, sala Bausch - corso Buenos Aires 33, Milano - tel 0200660606 - www.elfo.org.