Diciannove Grandi Marchi del vino italiano sono volati, per la prima volta, in Australia, tappa inedita nel panorama dei loro tour internazionali.
Tra il 18 e il 20 novembre Sydney e Melbourne ospitano i Grandi Marchi che si presentano con un programma di formazione, degustazioni e wine maker dinner in due ristoranti tra i più blasonati: Otto Ristorante (Sydney) e The Grossi Florentino (Melbourne). Le due tappe australiane, organizzate dalla IEM - International Exhibition Management - prevedono masterclass condotte da due tra i più influenti esperti vinicoli australiani, Andrew Caillard MW a Sydney e Michael Trembath a Melbourne, incontri con winemaker, stampa di settore e rappresentanti del trade che, insieme ai consumatori, si dimostrano sempre più interessanti al vino “straniero”, soprattutto italiano.
L’Australia - dice il presidente dell’Istituto del vino Grandi Marchi, Piero Antinori - è tra i nostri maggiori competitor sui mercati internazionali. In merito ai consumi interni, la tendenza degli ultimi anni parla sempre più italiano anche a fronte di un calo di produzione interno dovuto alle condizioni climatiche. Negli ultimi cinque anni l’importazione di vini in
Istituto del vino italiano Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.