Oggi si celebra la Giornata mondiale della vista e la Società Oftalmologica Italiana (SOI) segnala che gli occhi vanno sempre tutelati mediante controlli periodici. Per la SOI è inammissibile che vi siano difficoltà di accesso alle cure.

A livello mondiale la giornata è dedicata all‘universalità nell‘accesso alle cure: per l’Organizzazione Mondiale della Sanità dunque tutti devono avere la possibilità di accedere a controlli oculistici, ma in molte zone dei Paesi in via di sviluppo questo non avviene.

Anche nel nostro Paese esistono delle difficoltà per il trattamento di alcune gravi malattie oculari quali la degenerazione maculare senile. - spiega Matteo Piovella, Presidente della SOI - Parliamo sempre della Giornata Mondiale della Vista come di un momento importante per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma, poi, le nostre Istituzioni sono sorde al grido di allarme che noi operatori lanciamo a nome dei nostri pazienti. Ci riferiamo al trattamento per la degenerazione maculare senile e alla compartecipazione per l’intervento di cataratta, una patologia che colpisce 2 persone su 3 dopo i 70 anni. La procedura corrente prevede che il paziente scelga, prima dell’intervento, se preferisce vedere bene da vicino o da lontano, correggendo poi il difetto residuo con gli occhiali. Negli ultimi anni, con il rapidissimo progresso che ormai caratterizza l’intera medicina, si sono però evolute le tecnologie di intervento e ormai si applicano cristallini artificiali personalizzati che correggono anche astigmatismo e presbiopia eliminando la necessità di portare occhiali dopo l’operazione. Il 90% delle persone che si sottopone a un intervento di cataratta non è però a conoscenza di queste nuove possibilità - illustra Matteo Piovella - e pertanto non ha possibilità di scelta. E che dire del trattamento di una malattia invalidante quale la DMS, ossia la Degenerazione Maculare Senile. Ad oggi non si ha la possibilità di accedere ad un farmaco che costa pochissimo e che è in grado di arrestare la malattia ma si preferisce trattare la patologia con una molecola estremamente più costosa che a causa dell’elevato costo non può essere accessibile a tutti.