Miopia e maculopatia: necessitano terapie efficaci

18 marzo 2013

La Società Oftalmologica Italiana (SOI) chiede, con forza e decisione, un intervento immediato di AIFA e del Ministero della Salute per far sì che i Medici Oculisti possano usare nei casi di maculopatia, dovuta alla miopia elevata, farmaci efficaci e non siano più obbligati ad usare una terapia inefficace e pericolosa.


La maculopatia è una patologia della retina, estremamente seria che potrebbe insorgere come conseguenza della miopia, soprattutto se elevata, se non è trattata per tempo ed in modo adeguato. La capacità visiva dei pazienti, anche giovani, può avere una perdita rapida e drammatica da dieci decimi a meno di un decimo a causa della produzione di neovasi retinici. Una situazione che, purtroppo, si evidenzia con una certa frequenza nei pazienti affetti da miopia elevata.


Su questi pazienti bisogna intervenire con assoluta prontezza, mediante una terapia che ha dimostrato un’indiscutibile, straordinaria efficacia e che oggi, solo in Italia, non è più disponibile, obbligando i medici oculisti a curare questi pazienti con cure obsolete, inefficaci e fin pericolose.


Questa è una situazione che, purtroppo, si evidenzia con una certa frequenza nei pazienti affetti da miopia elevata.- spiega Matteo Piovella Presidente della Società Oftalmologica Italiana - Su questi pazienti bisogna intervenire con assoluta prontezza, mediante una terapia che ha dimostrato un’indiscutibile, straordinaria efficacia e cioè la terapia intravitreale. Si tratta di utilizzare farmaci quali Avastin e Lucentis ossia terapie innovative. La medicina basata sull’evidenza - continua Piovella - ha da tempo e con estrema ed assoluta chiarezza, certificato questa terapia come la più efficace nella cura  delle maculopatie essudative, con l’incredibile risultato di un  ripristino rapido della vista a volte dopo una sola iniezione In sintesi, con una o due sole iniezioni intravitreali la maggior parte di questi giovani pazienti risolve la malattia.


Purtroppo, oggi, in Italia il medico oculista è obbligato a sottoporre questi pazienti alla terapia fotodinamica: una cura obsoleta e abbandonata a causa della sua inefficacia ed addirittura pericolosità. Questo perché la cosiddetta Legge Di Bella non permette di utilizzare una terapia off-label (vale a dire senza l’indicazione scritta nel foglietto illustrativo) in tutti i casi in cui vi sia una efficace terapia on-label (vale a dire con l’indicazione scritta sul foglietto illustrativo).