Pubblicato il libro dedicato al sito Patrimonio dell’Umanità Unesco

Il libro CRESPI D’ADDA, Storia di una impresa

  Cultura e società   

L’Associazione Crespi d’Adda, dal 1991 impegnata nelle attività di ricerca, valorizzazione e promozione culturale e turistica del sito Patrimonio dell’Umanità di Crespi d’Adda, ha pubblicato il libro intitolato “CRESPI D’ADDA. Storia di una impresa”.

La pubblicazione di cinquanta pagine è dedicata alla narrazione delle vicende storiche di quello che fu, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, fondato nel 1878 dall’imprenditore bustocco Cristoforo Benigno Crespi e del villaggio operaio che quest’ultimo gli costruì intorno. Uno straordinario esperimento urbano e industriale che venne riconosciuto, nel 1995, meritevole dell’inserimento nel Patrimonio dell’Umanità creato dall’Unesco. Il testo è impreziosito di settanta immagini, sia recenti che storiche. Queste ultime, provenienti da archivi privati e pubblici e scattate tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, rappresentano una testimonianza eccezionale della vita operaia del tempo.

La pubblicazione vede la luce all’inizio della nostra stagione turistica che si apre proprio con il giorno di Pasqua. - ha dichiarato Lucia Colombo, vicepresidente della Associazione - Si tratta di un prodotto editoriale completo ma snello che abbiamo pensato per tutti quei turisti alla ricerca di uno strumento agile e completo per l’interpretazione del luogo. Il prezzo di 2,00 euro è stato pensato per favorirne l’acquisto anche da parte degli studenti delle scuole primarie e secondarie che potranno utilizzarlo per le ricerche e gli approfondimenti. Il valore sarebbe indiscutibilmente maggiore, ma l’idea che ci ha guidato è stata quella di privilegiare la diffusione della conoscenza. Potete trovare tutte le informazioni sul nostro sito www.crespidadda.it.

L’autore del volume è Giorgio Ravasio, da molti anni in prima linea nella promozione culturale di Crespi d’Adda e dei territori limitrofi, che ha già pubblicato libri “Il castello sul fiume, la storia e le storie della fortificazione di Trezzo” e “Crespi d’Adda, città del lavoro proficuo, della metafora architettonica e dell’utopia sociale”.

Si tratta di un volume pensato per diffondere il più possibile la conoscenza di questo luogo e del suo valore. Crespi d’Adda ha ancora molto da insegnarci oggi perché rappresenta un modo di fare impresa che coniugava armoniosamente vita e lavoro, funzionalità e bellezza, natura e architettura. - ha dichiarato lo stesso autore - Oltretutto, oggi più che mai, è di fondamentale importanza riscoprire il valore della nostra gloriosa storia per preservarne il futuro. Il gesuita Matteo Ricci sosteneva che la memoria è un palazzo che si costruisce un tassello alla volta ma l’edificio poi è solido e indistruttibile. Ricordare, insomma, non solo per non dimenticare ma per costruire la terra su cui poggiare i nostri piedi.

Il libro contiene anche due ulteriori contributi. Una prefazione di Andrea Biffi, biologo e naturalista, ideatore e coestensore della nomination di Crespi d’Adda per l’Unesco nel 1994, ed una postfazione di Simona Politini, fondatrice della piattaforma ArcheologiaIndustriale.net.

Il libro è disponibile soltanto nei punti vendita di Crespi d’Adda. La versione cartacea è in vendita al prezzo di 2,00 euro, mentre la versione digitale si puòà acquistare al prezzo di 1,00 euro scaricandolo direttamente dalle pagine del sito www.crespidadda.it.

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1877 e venne completato, dal figlio di quest’ultimo Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso, facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio.

Crespi d’Adda rappresenta un esempio eccezionale di città industriale, perfettamente conservata, ed è principalmente per questa ragione che venne inserita, nel 1995, nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali e, un tempo, a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero.

Il luogo è visitabile tutti i giorni dell’anno prenotando una guida al numero 02/90939988 oppure a mezzo mail a info@crespidadda.it. Fino a tutto ottobre, ogni domenica e giorno festivo è aperto un punto informazioni che distribuisce mappe e organizza visite guidate anche senza prenotazione.

Info, prenotazione visite: Associazione Crespi d’Adda - tel 0290939988 - info@crespidadda.it - www.crespidadda.it

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