In Sala Shakespeare dal 3 al 15 febbraio

Milano, Teatro Elfo: Gabriele Lavia in Sei personaggi in cerca d’autore

  Cultura e società   

Nel 1948, dopo che la guerra aveva danneggiato il palcoscenico, il teatro della Pergola di Firenze fu inaugurato nuovamente con i Sei personaggi. La regia era di Orazio Costa, con Tino Buazzelli nel ruolo del Padre e Rossella Falk in quello della Figliastra. Lo stesso testo inaugura oggi la nuova Stagione della Pergola e il suo nuovo cammino produttivo, prima della tournée nei teatri italiani.

Pirandello scrive la commedia in soli tre giorni, la legge personalmente alla compagnia di Dario Niccodemi, tra lo sconcerto degli attori travolti dall’impeto delle parole e dall’entusiasmo. “Ma nessuno aveva capito niente” racconta lo stesso Niccodemi, e solo i ventuno giorni di prove (tre volte il tempo dedicato all’epoca agli allestimenti delle novità) poterono fare luce, a poco a poco, nell’opera destinata a diventare un capolavoro. Lo sconcerto iniziale diventa vera e propria battaglia al termine della tumultuosa prima romana al Teatro Valle nel maggio del 1921. Il pubblico mostra rumorosamente, alla fine del terzo atto, in platea, il suo dissenso urlando Manicomio! Manicomio!, soffocando gli applausi convinti e appassionati degli estimatori. Gli spettatori indignati attendono in strada lo stesso autore, che si allontana dall’uscita degli attori nel cosiddetto ‘vicolo dei gatti morti’, per lanciargli insulti e monetine. Qualche mese dopo a Milano i Sei personaggi applauditi senza riserve iniziano il cammino che li porterà a diventare un successo internazionale anche a Parigi, Londra e New York. Nonostante questo i Personaggi continuano a reclamare riscritture e revisioni all’autore che ne definisce la composizione nell’edizione del 1925, la completa con una storica prefazione e la dirige al suo nuovo debutto.

Sei personaggi in cerca d’autore è probabilmente il testo di teatro più importante di tutti i tempi. - ha detto Gabriele Lavia - Esso interroga il fondamento stesso del teatro: la contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità a fare dei due una sola unità. Ma dice Eraclito: Da ciò che è più discorde, lo splendido accordo.

Dalla rassegna stampa: Attorialmente Lavia ha il rigore patologico, ha l'ardire instabile, ha la mistificazione prosaica di un uomo che bara, che non sa e non vuole percepirsi: quasi perfetto. - scrive Rodolfo Di Giammarco, su La Repubblica - La figlia/Figliastra Lucia rischia ma fa bene a non risparmiarsi nel mordente, nello sdegno, nella sfrontatezza raccomandate dall'autore, e di suo mette anche una bella apparente calma ringhiante nell'episodio clou dell'incontro col cliente che si rivelerà il patrigno, quando a rompere il ghiaccio è l'osceno "Buongiorno signorina" di lui.

Info e prenotazioni: Elfo Puccini, Sala Shakespeare - corso Buenos Aires 33, Milano - martedì/sabato ore 20:30, domenica ore 16:30 - tel. 02/0066.06.06 - Biglietto intero 30.50 €, ridotto 16 €, martedì 20 € - www.elfo.org.

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