Dalle Strade del vino e dei sapori alle manifestazioni della tradizione

Un Trentino da gustare

  Turismo d’autore  

Scoprire il Trentino attraverso le sue peculiarità, l’unicità del suo territorio, delle sue acque e del clima che hanno dato vita, nei secoli, a coltivazioni e produzioni originali è oggi possibile grazie alla proposta di itinerari, manifestazioni ed eventi. Insomma l’enogastronomia trentina è sempre l’occasione per intraprendere un viaggio.

Le antiche tradizioni culinarie, in versione classica o rivisitate con un pizzico di modernità, testimoni di un passato contadino, si possono trovare nei locali contraddistinti dal marchio Osteria tipica trentina. Sono oltre sessanta, fra ristoranti e altri esercizi, quelli che aderiscono a questo club di prodotto nato dalla collaborazione tra albergatori, ristoratori, produttori e Provincia Autonoma di Trento per valorizzare l’enogastronomia nostrana. I locali che possono fregiarsi di questo marchio offrono all’ospite menù preparati con prodotti rigorosamente trentini, dagli ortaggi all’olio, dai formaggi ai salumi, dalla frutta al vino. I piatti vengono cucinati secondo antiche ricette depositate presso la Camera di Commercio di Trento. Oltre al cibo qui è di qualità anche l’accoglienza, grazie ad ambienti curati, personale pronto a soddisfare ogni curiosità e materiale informativo.

Le Strade del vino e dei sapori svelano il meglio della tradizione agroalimentare locale senza dimenticare le specificità culturali e storiche di valli, altipiani e zone alpine. Oggi questi veri e propri percorsi del gusto sono sette e coprono l’intero Trentino, riunendo produttori, istituzioni e operatori turistici attenti alla qualità e al rispetto di un rigido disciplinare.

Proprio lungo il corso del fiume Adige si sviluppa, dal confine con la provincia di Verona sino all’area a sud di Trento, la Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina. Si tratta di un territorio ad alta vocazione vitivinicola, caratterizzato dalla presenza di vigneti che ricoprono il fondovalle, le colline e i pendii delle montagne e arricchito dalla presenza di alcune suggestive aree alpine, come gli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, l’Altopiano di Brentonico, la Val di Gresta, dove nei secoli sono nate e si sono sviluppate produzioni casearie, orticole e boschive di alta qualità. La Vallagarina è, soprattutto, “terra di vini”. In essa si coltiva circa il 40% del vigneto dell’intero Trentino e, grazie al clima fresco, la buona esposizione al sole e i terreni particolarmente vocati, ospita vitigni sia internazionali che autoctoni dai quali si ricavano vini importanti. Autentico simbolo della viticoltura lagarina è il Marzemino, accanto al quale si possono ricordare gli ortaggi della Val di Gresta, i Maroni di Castione e l’aromatico formaggio Vezzena prodotto, come un tempo, durante l’alpeggio sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna. A pochi chilometri di distanza dalla Vallagarina la presenza del più grande lago d’Italia e certamente uno dei più suggestivi, quello di Garda, influenza non poco la ricchezza e la singolarità della Strada del Vino e dei Sapori dal lago di Garda alle Dolomiti di Brenta. Nell’arco di circa trenta chilometri, infatti, si passa da un ambiente tipicamente mediterraneo, caratterizzato dalla forte presenza di ulivi, ai più rigidi climi alpini e persino alle vette ghiacciate. Una varietà naturale che è allo stesso tempo produttiva. Il pregiato Olio extra vergine di oliva del Garda si accompagna così alle noci del Bleggio, alla grappa, all’esclusiva spressa, formaggio prodotto con latte crudo e presidio Slow Food, vanto della Val Rendena e delle Giudicarie, e al Vino Santo, un passito ricavato dall’uva Nosiola lasciata appassire, come vuole la tradizione, sino a Pasqua quando viene pigiata. Altri prodotti unici sono la Carne salada , la tradizionale ciuìga, gustoso e antico insaccato fatto di carne e rape, oggi presidio Slow Food, e la Farina gialla di Storo prodotta ancora come un tempo. Dove le coltivazioni lasciano il posto alle foreste, ai pascoli alpini e alle cime dolomitiche, sorge il Parco naturale Adamello-Brenta. Il paesaggio dominato dai vigneti di Müller-Thurgau e della Nosiola rappresenta una delle caratteristiche più affascinanti della Strada del Vino e dei Sapori delle Colline avisiane, Faedo, Valle di Cembra. Un territorio costellato di abitati, coltivazioni, boschi e segnato in tutta la sua lunghezza dal corso del fiume Avisio. Le bellezze naturali si alternano ad ampi spazi agricoli spesso su terrazzamenti ricavati sulle ripide pendici della valle e che ora ospitano una produzione vitivinicola rinomata ed ineguagliabile, quella del Müller Thurgau. Chi s’avventura lungo gli itinerari di questa Strada può scoprire il Müller Thurgau che si alterna alla Nosiola, il più antico vitigno autoctono del Trentino, la grappa che in questi luoghi s’è fatta arte e nei secoli ha raggiunto alcune delle sue massime espressioni; ci sono inoltre i piccoli frutti che hanno trovato nell’area tra la Valle di Cembra, la Valsugana e l’Altopiano di Pinè il loro habitat naturale. Un mondo colorato, quest’ultimo, composto da ribes, mirtilli, fragole, fragoline di bosco, more e lamponi.

Luogo simbolo, punto di riferimento non solo geografico ma anche culturale e storico dell’intero territorio provinciale è la città di Trento, fulcro della Strada del Vino e dei Sapori di Trento–Città del Concilio. Una città dove importanti istituzioni culturali e museali si affiancano ad eventi e luoghi, che rappresentano la realtà agroalimentare provinciale. Proprio nel centro storico, infatti, sorge Palazzo Roccabruna, casa dei prodotti trentini e punto di riferimento, nonché luogo di esposizione di tutti i prodotti di qualità autoctoni: dai vini ai formaggi, dalla frutta agli ortaggi, senza dimenticare il legno, la pietra e altro ancora. Trento è anche zona di produzione dello spumante TRENTODOC metodo classico, fiore all’occhiello della spumantistica provinciale e nazionale, ricavato principalmente da uve Chardonnay. Il TRENTODOC metodo classico è un prodotto unico dal colore giallo paglierino, più intenso nella “riserva”, con un perlaggio fine e persistente, un profumo delicato ed elegante, che suggerisce note fruttate e fragranti, un gusto secco, discretamente vivace, assolutamente fine ed armonico.

Meno legati al vino, ma rappresentativi della tradizione produttiva locale, sono due altri itinerari. Anzitutto la Strada della Mela e la Strada dei Sapori delle valli di Non e Sole che risale un territorio immerso in aree coltivate a meleti cui si aggiungono viticoltura e allevamento. Sullo sfondo le vette dolomitiche del Brenta e i nevai dell’Adamello, della Presanella e dell´Ortles-Cevedale, una splendida cornice naturale per produzioni di alta qualità. Numerosi e gustosi sono i tipi di mele, in particolare golden delicious, renetta e stark delicious, oggi coltivate con metodi naturali, biologici o integrati e che hanno ricevuto il marchio D.O.P., conferito solo a prodotti tipici e unici, fortemente inseriti nel territorio e nella sua cultura materiale. Accanto alle fragranze delle mele si possono scoprire i sapori dei piccoli frutti, gli aromi della mortandèla, antico insaccato ora diventato anche presidio Slow Food, il gusto del casolèt, prodotto in Val di Sole, di grande morbidezza al palato, con sentori erbacei e lattei anch’esso presidio Slow Food, nella versione prodotta con latte crudo, e del Trentingrana. Ma c’è anche spazio per il vino con il Groppello di Revò diffuso in valle sin dai tempi dell’Impero austro-ungarico e lasciato maturare sulla vite fino ad ottobre.

Valorizza la grande tradizione casearia dei territori alpini delle Valli di Fiemme e Fassa e del Primiero, invece, la Strada dei formaggi delle Dolomiti che interessa il Trentino nord-orientale con le sue immense distese di boschi e prati, le pareti rocciose, le antiche tradizioni gastromiche e la cultura ladina. Sui pendii erbosi delle catene del Latemar e del Lagorai e nei pressi delle Pale di San Martino le numerose piccole malghe e i caseifici sociali fiemmesi producono formaggi come il Dolomiti e i caprini tramandando, di generazione in generazione, un sapere secolare. Nella vicina Val di Fassa, accanto al patrimonio storico e culturale ladino, si può scoprire lo Spretz Tsaorì, il “pressato saporito”, ovvero il Puzzone di Moena, mentre nel Primiero sono i numerosi Nostrani e la Tosèla a dominare la tavola.

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