Uno stile che traduce la storia dell’arte italiana nel segno della grafica più essenziale

GPC progetto di Gian Piero Colombo: elogio a Piero e al rammendo del Post Evo

  Moda e tendenze  

Omaggio a Piero della Francesca: GPC progetto di Gian Piero Colombo, debutta nel calendario di sfilate maschili con uno stile che traduce la storia dell’arte italiana nel segno della grafica più essenziale; la fusione di due grandi passioni del designer che caratterizzano l’originalità del suo stile. Simbolo di questa sintesi, l’elezione della allacciatura della Madonna di Senigallia (1470-1485), custodita alla Galleria Nazionale delle Marche, a leit motiv della collezione. Il dettaglio del capolavoro emblema di tante simbologie è più affine a un rammendo o a una sutura. A tratti i lacci assomigliano quasi a punti chirurgici. In ogni caso un lavoro manuale che nei capi GPC è idealizzato segni iper grafici che caratterizzano ogni capo. Un elogio al rammendo come estetizzazione di un elemento povero ma ricco di grande manualità. Al tempo stesso, un’esaltazione del concetto di unione tra lembi lacerati. Auspici di grande attualità.

GPC: la pelliccia di pile - Tanti riferimenti al passato, si attualizzano con la ricerca del futuro nella sperimentazione della pelliccia in pile intarsiata nelle felpe. Mentre, le giacche sono profilate al vivo con tagli che riconducono il Rinascimento di Piero al primitivismo medievale. Una sintesi senza barriere del nostro Post Evo.

7 pale per un display: GPC - Anche l’allestimento della presentazione di GPC rende omaggio a Piero della Francesca con un linguaggio contemporaneo. I capi GPC disegnati da Gian Piero Colombo saranno esposti in 7 pale: 2 realizzate dal pittore iper realista Marco Siclari e 5 scattati dal fotografo Angelo Lanza. Una dialettica tra discipline del passato e del presente accomunate dall’inconfondibile estetica del Made in Italy.

 Versione stampabile




Torna