Il Comune di Milano rinnova anche quest’anno l’appuntamento con i capolavori d’arte per offrire alla città, durante le feste di Natale, un incontro speciale con la bellezza.

A Palazzo Marino, Sala Alessi, Milano: Raffaello. La Madonna Esterházy

  Cultura e società   

Fino all’11 gennaio 2015 infatti, nella Sala Alessi a Palazzo Marino è ospitata la Madonna Esterházy di Raffaello, splendida opera del genio del Rinascimento proveniente dal Museo delle Belle Arti di Budapest (Szépm?vészeti Múzeum).

Un prestito che conferma la consolidata collaborazione tra il Comune di Milano e il Museo, che vedrà, nel prossimo futuro, la realizzazione di altri importanti progetti.Posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo e la Rinascente, l'iniziativa è realizzata da Palazzo Reale e dal Museo delle Belle Arti di Budapest in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, curata da Stefano Zuffi e organizzata con la collaborazione di Arthemisia Group.

La mostra fa parte del programma di “Expo in Città”, il palinsesto promosso e coordinato dal Comune di Milano insieme a Camera di Commercio per accompagnare la vita della città nel 2015, in occasione dell’Esposizione Universale.

“Anche quest’anno Palazzo Marino sarà la sede, per oltre un mese, di una mostra gratuita straordinaria, mantenendo una tradizione a cui milanesi, scolaresche e turisti sono affezionati - afferma il Sindaco Giuliano Pisapia -. È il regalo di Milano alla città. La Madonna Esterházy di Raffaello, dipinto prestigioso proveniente dal Museo di Budapest, è un’opera che farà emozionare il grande pubblico sempre più numeroso. L’allestimento, che prevede l’esposizione di altri due dipinti dell’arte rinascimentale milanese, accompagnerà i visitatori attraverso nuove suggestioni. Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato rinnoviamo un appuntamento imperdibile”.

“Una prestigiosa anteprima d’arte e una scommessa vinta - dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Questa mostra affonda le radici nella nostra tradizione culturale e artistica, milanese e italiana, agganciandosi in modo ineludibile al genio di Leonardo e alla sua pittura e anticipando così la grande mostra che aprirà nel 2015; al tempo stesso l’iniziativa è il risultato di una nuova alleanza tra pubblico e privato, conquistato da una proposta di grande valore artistico, scientifico e storico, capace di mettere in relazione l’opera di Raffaello, ‘protagonista’ della mostra, con altre due opere milanesi, anche in virtù di un allestimento raffinato volto a creare un dialogo tra loro. Uno splendido modo per iniziare il 2015 insieme a tutta la città”.

Questo progetto espositivo anticipa i grandi eventi che vedranno Milano imporsi all’attenzione del mondo anche come città d’arte, nell’imminente semestre di Expo 2015”.

L’operaNella storia dell’arte italiana, nel cuore del Rinascimento, c’è stato un momento davvero particolare: siamo a Roma nel 1508 e, a poche decine di metri di distanza, Raffaello e Michelangelo hanno iniziato a dipingere i loro massimi, rispettivi capolavori, le Stanze del Vaticano e la volta della Cappella Sistina. È “l’alba del giorno più bello della pittura italiana”, ha commentato il curatore Stefano Zuffi. E questo giorno inizia proprio con la Madonna Esterházy.

Il dipinto infatti, raffinatissimo e solare, raffigura la Madonna col Bambino e san Giovannino e segna esattamente la conclusione del fondamentale periodo trascorso da Raffaello a Firenze, con la decisione di trasferirsi a Roma. Come nella pagina di un personalissimo diario, Raffaello ci mostra questo decisivo passaggio direttamente nel dipinto stesso: la composizione infatti si ispira in modo esplicito a Leonardo, conosciuto e studiato attentamente da Raffaello durante i quattro anni passati a Firenze; ma sullo sfondo appaiono i ruderi del Foro Romano, dipinti con precisione topografica, a riprova di una conoscenza diretta e di una serena e convinta “immersione” nella classicità.

La mostra e il dialogo con le opere milanesiLa Madonna Esterházy viene “accolta” in Sala Alessi da altri due dipinti milanesi, simili per soggetto e per epoca: la Vergine del Borghetto, senza dubbio la migliore copia antica della Vergine delle rocce di Leonardo rimasta a Milano, concessa dall’Istituto delle Suore Orsoline e attribuita a Francesco Melzi; e la Madonna della rosa di Giovanni Antonio Boltraffio, prestito del Museo Poldi Pezzoli: sarà così possibile osservare le evidenti affinità nelle espressioni dei volti e nelle pose dei personaggi, ma anche le profonde differenze nella concezione del paesaggio e delle luci, mettendo direttamente a confronto l’interpretazione di Raffaello e quella dei seguaci milanesi di Leonardo.

Le visiteL’ingresso alla sala Alessi e le visite guidate alla mostra sono completamente gratuite.I visitatori saranno ammessi alla mostra in gruppi, accolti da esperti storici dell’arte coordinati da Civita, che faranno da guida al percorso espositivo.Catalogo SkiraNel catalogo della mostra sono previsti contributi specifici riguardanti il collezionismo, il furto e il restauro. La pubblicazione si configura così come la prima completa monografia critica sull’opera.www.comune.milano.it/raffaello

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