Tra i progetti premiati, ”Le storie che curano”, “Welcome, students!”, “Ecomestruazioni: perché la rivoluzione verde nasce dal rosa!” e “Rima: ricerca in musicoterapia per l’autismo”

Barilla premia 10 giovani: selezionati per le loro idee per un futuro migliore

  Cultura e società   

Mercoledì 5 febbraio, a Milano, presso il Museo delle Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci Barilla ha premiato 10 giovani, tra i 18 e i 28 anni. Ognuno dei premiati ha ricevuto una borsa di studio del valore di 40mila euro per intraprendere un percorso accademico che li aiuti ad acquisire le competenze necessarie per realizzare la loro idea, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone e del pianeta. Alla cerimonia hanno partecipato Guido e Paolo Barilla – presidente e vicepresidente del Gruppo Barilla – i presidenti dell’Unione Parmense degli Industriali e CentroMarca – Giovanni Borri e Luigi Bordoni – e Alex Zanardi, che ha regalato una preziosa testimonianza su quanto sia importante credere nelle proprie idee, lavorando giorno dopo giorno con passione ed entusiasmo per raggiungere l’obiettivo finale, senza però dimenticarsi di apprezzare il percorso lungo la strada.

Oltre 400 idee sono pervenute tra il 16 aprile e il 30 settembre 2013 al sito dedicato all'iniziativa, che è stato visitato da più 70mila utenti, 8mila i download del regolamento. Le idee pervenute sono state suddivise in quattro categorie - business management; qualità e innovazione; arte, comunicazione e design; no profit - tutte legate da un unico, importante filo conduttore: contribuire a creare un futuro migliore.

L'iniziativa di Barilla – realizzata in collaborazione con CentroMarca e l’Unione parmense degli industriali – intende celebrare Pietro Barilla nel centenario dalla sua nascita attraverso i valori in cui credeva, tra cui la valorizzazione dei giovani e delle loro idee.

Dopo una lunga selezione, la giuria del premio – composta da Padre Giulio Albanese, missionario e giornalista, Andrea Pontremoli, amministratore delegato e direttore generale di Dallara Automobili, Gavino Sanna, uno dei pubblicitari più famoso nel mondo, e Alberto Grando, prorettore dell’Università Bocconi - ha individuato i dieci progetti ritenuti più meritevoli.

Nella categoria presieduta da Padre Albanese – il no profit - troviamo un faro, il progetto di Carla Maria Biondo che punta a mettere in luce e tutelare le diversità, nella convinzione che le caratteristiche e le peculiarità di ciascuno rappresentino un’opportunità e quindi un valore per l’intera comunità; la volontà di Federica Maltese è quella di creare laboratori in Asia e Africa per aiutare le donne a gestire al meglio il momento delle mestruazioni, causa di emarginazione e assenteismo lavorativo. Francesca Gaeta vuole unire le sue passioni, la medicina e la musica, per applicare la musicoterapia nello studio delle neuroscienze e aiutare i malati di autismo.

Alberto Grando ha presentato le idee di Francesca Profita – che vuole costruire una piattaforma on line per aiutare gli studenti del Sud del mondo a preparare i test di ammissione a Medicina – e Sara Braga, il cui progetto consiste in un nuovo modo intelligente per smaltire i rifiuti e favorirne il riutilizzo. Nella categoria di Andrea Pontremoli – qualità e innovazione – c’è il sogno di Laura Guarnieri: creare un centro multidisciplinare in Burkina Faso, per studiare e trovare risposte alle grandi tematiche legate ad acqua, ambiente e alimentazione; Marco Morini vuole costruire case utilizzando il vetro mattone fotovoltaico, per ottenere edifici sostenibili, innovativi e green. “Lavorare con i bambini ti fa credere nel futuro” ha dichiarato Sara Gazzera, il cui obiettivo è acquisire quelle competenze necessarie per aiutare i bambini ospedalizzati, offrendo loro una didattica più interattiva, in grado di aumentare la connessione e la comunicazione con il mondo esterno.

In arte, comunicazione e design Gavino Sanna ha selezionato le idee di Federica Fuda – la musicoterapia per migliorare la vita delle Persone affette da disabilità – e di Chiara Fioretti – che utilizzerà la borsa di studio per lavorare sulla delicata relazione medico – paziente, puntando non solo sulla cura, ma sul prendersi cura del malato.

Ciò che mi ha colpito di questa bella iniziativa - dichiara Alberto Grando - sono la passione, la creatività e i valori della solidarietà che i nostri giovani migliori sanno porre nei loro progetti. E' senz'altro un segnale importante non solo per loro, ma per tutti coloro che guardano con positività al futuro del Paese.

Giovanni Scotti

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