La disposizione abrogatrice è contenuta nel Decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo

Sistri: perchè abolirlo?

  Ambiente, Igiene e Sicurezza  

Sabato 13 agosto 2011 è entrato in vigore il Decreto legge n. 138/2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 188, che perderà la sua efficacia se non convertito in legge entro 60 giorni dal 13 agosto 2011(data di pubblicazione in gazzetta ufficiale).

L’art. 6, comma 2, del Decreto legge n. 138/2011, in materia di tracciabilità di rifiuti, dispone che il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), nato nel 2009 su iniziativa ministeriale, è abolito dallo scorso 13 agosto 2011.

In particolare risultano abrogate le seguenti disposizioni: il comma 1116 dell’articolo 1, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296; l’articolo 14-bis del Decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, nella Legge 3 agosto 2009, n. 102; il comma 2, lettera a), dell’articolo 188-bis, e l’articolo 188-ter, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni; l’articolo 260-bis del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni; il comma 1, lettera b), dell’articolo 16 del Decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205; l’articolo 36 del Decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, limitatamente al capoverso «articolo 260-bis»; il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 17 dicembre 2009 e successive modificazioni; h) il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 18 febbraio 2011 n. 52.

Il comma 3 dell’art. 6 del provvedimento in esame precisa che resta ferma l’applicabilità delle altre norme in materia di gestione dei rifiuti; in particolare, ai sensi dell’articolo 188-bis, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 152 del 2006, i relativi adempimenti possono essere effettuati nel rispetto degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico nonché del formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni.

Il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 dicembre 2009, emanato nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere la informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania, aveva istituito il Sistrisi. Si erano poi succeduti numerosi decreti di modifica di tale provvedimento e proroga fino all’attuale che prevede l’abolizione dell’intero sistema, che, lo ricordiamo, per il primo scaglione di soggetti obbligati ed elencati nel Decreto 26 maggio 2011 (tra cui impianti di recupero e smaltimento di rifiuti e grandi produttori di rifiuti) avrebbe dovuto essere operativo dal 2 settembre 2011.

La abrograzione del sistema di tracciabilita’ dei rifiuti speciali e pericolosi (l’80% dei rifiuti prodotti in Italia) ... è una resa alle ecomafie, un atto di miopia politica che va corretto nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento. – ha detto il Ministro Stefania Prestigiacomo - Abrogare il Sistri significa disattendere un obbligo europeo, rinunciare di fatto alla legalità in un settore su cui prosperano gli affari delle mafie, lasciare senza un effettivo controllo 14 milioni tonnellate di veleni (cromo esavalente, mercurio, arsenico, etc.) che ogni anno il sistema produttivo italiano produce e sul cui smaltimento oggi non esiste alcun serio sistema di monitoraggio.

Auspichiamo che la legge di conversione del decreto abolisca la disposizione relativa al Sistri.

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