A Firenze, nella sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, sono stati premiati i vincitori della edizione 2011 del Best of Wine Tourism

Best of Wine Tourism: edizione fiorentina

  Turismo d’autore  

Il concorso internazionale, “Best of Wine Tourism”, istituito nel 2003, è rivolto alle aziende la cui attività si sviluppa nell'ambito del turismo del vino, sotto diversi punti di vista, alle quali é offerta un’opportunità per promuovere la loro professionalità, la loro efficienza e le loro proposte innovative per i turisti stranieri. L'iniziativa è promossa dalla rete internazionale Great Wine Capitals (http://www.greatwinecapitals.com) che ha lo scopo di incoraggiare, attraverso scambi e progetti congiunti, lo sviluppo economico, accademico e culturale in ognuna delle seguenti 9 città, collocate nell’emisfero boreale e in quello australe, a forte vocazione vitivinicola e per tale motivo rinomate a livello internazionale: Firenze, Bordeaux, Bilbao-Rioja, Christchurch-South Island, Città del Capo, Mainz-Rheinhessen, Mendoza, Porto e San Francisco-Napa Valley.

Le aziende che hanno vinto quest’anno il premio in ciascuna delle sette categorie, sono state scelte in base alla qualità dell’accoglienza, dei servizi forniti, delle attrezzature disponibili, delle originali caratteristiche dell’offerta turistica e del livello di coinvolgimento per lo sviluppo del turismo del vino.

Di seguito presentiamo i vincitori delle sette categorie di questa ottava edizione.

Nella Categoria Architettura, parchi e giardini il premio è stato assegnato alla Villa Vignamaggio (Via Petriolo 5, Greve in Chianti - tel. 055/8546653 – www.vignamaggio.com), una villa rinascimentale, circondata da uno splendido giardino all'italiana, situata nella zona collinare tra Greve in Chianti e Lamole, nel cuore del Chianti Classico. L’edificio di origini quattrocentesche, elencato tra le dimore storiche italiane, ha linee semplici che risultano dall’armonizzazione tra le torre originaria, la villa signorile cinquecentesca e un fabbricato adibito alle attività produttive: l’insieme forma un piccolo scrigno rinascimentale. La villa costruita agli inizi del XIV secolo dai Gherardini, passò poi alla famiglia Gherardi, proprietaria fino alla metà dell’Ottocento, ed acquistata agli inizi del Novecento dalla famiglia Sanminiatelli, che contribuì a renderla un importante crocevia sociale e culturale, e nel 1989 dall’attuale proprietario. Oltre che per la bellezza della sua architettura, per lo splendido giardino all’italiana e per essere il luogo di nascita della celebre Monna Lisa Gherardini, Villa Vignamaggio oggi è nota anche per l’alta qualità dell’agriturismo, per i suoi vini, già noti nel Rinascimento, e migliorati dall’attuale proprietario, anno dopo anno, grazie all’impiego di personale specializzato ed all’adozione delle più moderne tecniche di vinificazione, pur nel rispetto della tradizione nella produzione del vino nella zona del Chianti Classico. Qui vengono prodotte cinque tipologie di vini, tra cui 2 Chianti Classico di annata , il Chianti Classico Riserva e 2 IGT, l’Olio Extra Vergine di Oliva , il Vinsanto e la Grappa. Le antiche cantine sono aperte per le visite in occasione delle degustazioni guidate, che vengono organizzate tutti i giorni su prenotazione, normalmente la mattina intorno alle 11.00 ed il pomeriggio intorno alle 15.00 (tre tipi di visite guidate con degustazione in cui le tipologie dei prodotti variano a seconda della stagione e della disponibilità delle annate). Nel 1992 ospitò il set del film “Molto rumore per nulla” di Kenneth Branagh, tratto dalla commedia di Shakespeare.

Nella Categoria Ristoranti del vino il riconoscimento è andato ad Enotria (Via delle Porte Nuove, Firenze – tel + 39055354350 - info@enotriawine.it - www.enotriawine.it), di Gilda e Maurizio, che, coronando il sogno dall'innata passione per il vino e la buona cucina, hanno trasformato il wine bar da loro creato nel 1989 in enoteca & ristorante dal nome Enotria,  terra del vino, originario nome del nostro paese. Nella motivazione del premio si legge che Enotria offre un ampio panorama sul mondo del vino, presentato con professionalità e competenza. Oltre 400 etichette, custodite in cantina, sono il frutto di una continua ricerca volta a scoprire le realtà più interessanti del panorama vinicolo nazionale e internazionale, puntando sulle produzione autoctone, di piccoli produttori. I vini sono suggeriti, nel menu, in abbinamento ad ogni piatto che Gilda prepara con la stessa cura con cui è stato scelto il vino. La cucina è affidata a Gilda, che, con l'assistenza di Elena, nel menu quotidiano e nei vari appuntamenti proposti durante l'anno valorizza i prodotti tipici locali, in base alla loro stagionalità e i prodotti di altre regioni, scoperti nei viaggi fatti con Maurizio, presentandoli, poi, in piatti gustosi al palato e seducenti all’occhio.

Nella Categoria Ricettività il riconoscimento è andato a Borgo Scopeto Relais (Strada Comunale n. 14, Siena-Vagliagli, Loc. Borgo Scopeto - Vagliagli di Castelnuovo Berardenga - tel. +390577320001 - - info@borgoscopetorelais.it - www.borgoscopetorelais.it), una caratteristica tenuta toscana, abitata per cinque secoli dalla illustre dinastia senese dei Sozzini. La torre a pianta rettangolare, che conserva ancora nella base il robusto paramento murario a scarpa, e tutti gli altri edifici, adibiti agli usi della fattoria, che si affacciano su un grande piazzale sono legati a questa famiglia, cui si deve la prima trasformazione in villa di Scopeto, e principalmente del cassero medievale e del corpo adiacente. Alcuni vani della villa sono stati, invece, affrescati durante gli ultimi restauri con decorazioni floreali tanto care al '600 e '700 che sono eseguite con rara maestria. La struttura, oggi finemente restaurata, è circondata da una campagna incontaminata: tutto intorno si aprono a perdita d'occhio vigneti, oliveti e splendidi boschi di lecci dove, ancora oggi, cresce l'erica scoparia, l'arbusto usato per fabbricare le scope, alla quale si deve l'origine del nome del borgo. La struttura offre  una suggestiva vista sulla Torre del Mangia, il Campanile del Duomo e la città di Siena, che dista solo pochi minuti. La struttura ricettiva, ricavata nei locali di una fattoria, è ricca di ambienti raffinati ed accoglienti, suggestivi ed evocativi, sia negli interni che negli spazi aperti. Le 58 camere e Suites del Relais sono elegantemente arredate e decorate e dotate dei più moderni comforts senza che il loro antico fascino sia stato in alcun modo alterato. Il relax è assicurato anche nei bagni rifiniti in marmo e travertino con ampi piani di appoggio. L'attuale proprietà conscia del forte legame con l'importante passato ha mantenuto vive tutte le peculiarità della tenuta, sviluppando una importante produzione vinicola. La promozione del vino si moltiplica in diverse sfaccettature: nelle originali camere, nella lounge ricavata dalla vecchia cisterna, nel centro benessere con la vinoterapia, nel ristorante e nel punto vendita. Nel ristorante di ottimo livello La Tinaia, situato nell’antica cantina del Borgo, gli arredi e i decori sono ben armonizzati con lo stile tipicamente senese di questi ambienti e lo chef offre la genuinità della cucina locale e regionale rivisitandola con un originale abbinamento di sapori. Sono possibili, su prenotazione dal lunedì al venerdì, visite guidate e degustazioni per i gruppi ed individuali alla cantina di Cagliano. Ci sono anche  a disposizione degli ospiti due piscine, due campi da tennis e la Spa che garantisce relax e percorsi di bellezza con trattamenti a base di uva, olio e miele. A Borgo Scopeto Relais sono state girate alcune scene del film Letters to Juliet, in cui Vanessa Redgrave interpreta un’anziana signora che viene aiutata da una giovane turista americana (Amanda Seyfried) a ritrovare l’amore perduto tempo fa (Franco Nero).

Per la Categoria Arte e cultura i giurati hanno premiato il Centro per la Cultura del vino I Lecci (Via Lucardese 74, Montespertoli - Tel. 0571606068/05716060648/0571657579 - Fax. 0571 657613 - info@lecciculturadelvino.it - www.lecciculturadelvino.it), a poche centinaia di metri dal centro del paese, inserito in una struttura immersa nel cuore di un paesaggio di vigneti e oliveti, su un crinale delle splendide colline che caratterizzano il territorio di Montespertoli. Il Centro propone la divulgazione della cultura del vino a vari livelli. Nella parte museale si può cogliere l’aspetto storico e tradizionale di Montespertoli, con i laboratori sensoriali che mirano a far riconoscere, attraverso i sensi, i rumori, gli odori e i sapori legati al vino, e nell'Enoteca il livello gustativo. La cucina è prevalentemente casalinga, non c’è un menù alla carta, ma, di volta in volta, è possibile assaggiare le specialità che la stagione e la fantasia suggeriscono alle donne che la gestiscono. Nel locale è possibile gustare, oltre ad un’ampia offerta di etichette locali e prodotti della zona, anche vino, vinsanto e grappa delle cantine di Montespertoli. Sono anche organizzate serate a tema per la degustazione dei vini di Montespertoli, con la presenza di un enologo per la spiegazione.

Per quanto riguarda la Categoria Esperienze innovative nel turismo del vino il riconoscimento è andato alla Fattoria Torre a Cona, situata a 15 km da Firenze, nell’area vitivinicola del Chianti Colli Fiorentini, di proprietà dei Conti Rossi di Montelera, proprietari da generazioni, che ne curano la conservazione e lo sviluppo (San Donato in Collina - Rignano sull’Arno – Tel. +39055699000 - fax +39055699877 - www.villatorrecona.com ). Il riconoscimento è stato assegnato per la sala degustazione-wine shop, ricavata nel vecchio granaio, che rappresenta un ambiente insolito e suggestivo per promuovere l’approfondimento sul vino e sull’olio della Fattoria, nella cornice della suggestiva villa settecentesca e con la cordialità e la professionalità degli addetti all’accoglienza. Il progetto di recupero di questa struttura è stato ideato per poter riassumere in un ambiente bello e funzionale un’esperienza sensoriale e il punto di vendita aziendale. La prospettiva del locale è stata mantenuta conservando tutti i muretti di divisione delle sementi e valorizzata da vetrate e dal ripristino dell’antica pittura. Insieme alla degustazione – tutti i giorni per singoli e gruppi - la Fattoria propone visite guidate alle cantine e alla Vinsantaia con aneddoti legati alla storia della Villa. Nel Wine shop è possibile acquistare prelibatezze della migliore tradizione gastronomica toscana e tutta la produzione di Torre a Cona, come il Chianti Colli Fiorentini, fruttato ed elegante, il potente IGT “Terre di Cino” e il sontuoso e ricercatissimo “Vin Santo Merlaia”. Nelle serate del 14 maggio, 4 e 11 giugno e 2 e 9 luglio, inoltre, sarà possibile non solo degustare i vini, ma anche osservare il cielo con il telescopio e l’aiuto di un esperto, lontano da fonti di inquinamento luminoso.

Nella Categoria Servizi nel turismo del vino il riconoscimento è andato al Castello di Meleto (www.castellomeleto.it), che si trova poco lontano dalla linea di confine tra le antiche Repubbliche di Siena e di Firenze, a circa 1 Km. da Gaiole in Chianti, in mezzo a campi e vigne, nell'incantevole paesaggio chiantigiano al termine di un piacevole viale accompagnato da un filare di cipressi e ginepri. Il Castello, in origine appartenente ai Monaci Benedettini della Badia a Coltibuono, è stato di proprietà della famiglia Ricasoli, che, nel corso dei secoli, ne ha ampliato ed abbellito la struttura: oggi il Castello conserva, da un lato, le massicce fortificazioni quattrocentesche, con l'imponente torre cilindrica costruita per sfuggire alle artiglierie, e, dall'altro, la grazia signorile della villa nobile, con le sue stanze arredate e decorate ed un impareggiabile teatrino settecentesco. L'insieme delle proposte offerte al visitatore, che vuole immergersi nella cultura del Chianti, qui è particolarmente interessante: il pernottamento nelle originali camere del Castello, il pranzo nel ristorante La Fornace di Meleto, gli eventi nei locali affrescati, la visita nelle cantine, arricchite da poco dall'apertura delle segrete, le degustazioni dei vini nell'enoteca. I vigneti di Meleto producono circa 6000 chilogrammi di uva per ettaro, vendemmiata a mano e destinata alla produzione delle tre grandi linee delle cantine di Meleto: il Chianti Classico D.O.C.G., un vino moderno dal gusto fine ed elegante, il Chianti Classico D.O.C.G. Riserva e il Castello di Meleto Fiore, che conservano una struttura più intensa, con bouquet caldo e riflessi violetti. Dai caratelli delle cantine di Meleto nasce anche un ottimo Vinsanto. Completano la linea della produzione due grappe ed un tipico olio extravergine di oliva.

Nella Categoria Pratiche ecologiche nel turismo del vino il premio è stato assegnato a Villa Petriolo (Via di Petriolo 7, Cerreto Guidi – tel +39057155284 - info@villapetriolo.com - www.villapetriolo.com), situata a soli 40 km da Firenze sulla sommità di una collina, da dove si gode un paesaggio di fascinosa bellezza, e formata da un gruppo di case coloniche riunite intorno all'antica villa, un tempo residenza della nobile famiglia degli Alessandri. Le proprietarie, Silvia e Simona Maestrelli, curano personalmente l’accoglienza dei visitatori nella antica villa che rappresenta il centro dell’azienda, che promuove una pratica vitivinicola, educativa ed enoturistica attenta al territorio, di cui i visitatori sono costantemente informati durante le visite in vigna ed attraverso la capillare comunicazione effettuata dall'azienda, anche con strumenti informatici. L’ambiente di Villa Petriolo è suggestivo, tipicamente toscano. I vigneti di Villa Petriolo sono situati a un'altitudine compresa fra i 150 e 200 metri con terreni di medio impasto e sassosi. Le uve, raccolte a mano, vengono deposte nelle cassette forate e portate in cantina, dove si ottiene il mosto attraverso una spremitura soffice. La vinificazione avviene in vasche di cemento vetrificate e termo-condizionate. Portano il nome di Villa Petriolo il Chianti DOCG Rosae Mnemosis, un sangiovese in purezza ottenuto dal Vigneto delle rose, evocato nella fiaba delle due rose sorelle, impressa sulla velina che avvolge la bottiglia, il Chianti Villa Petriolo DOCG, L'Imbrunire IGT rosso, il Golpaja IGT Rosso, il Vin Santo del Chianti DOC e l'ottimo Olio extravergine d'oliva IGP.

Nel corso dell’evento avvenuto a Firenze oltre ai premi dei vincitori delle sette categorie sono state assegnate anche due menzioni speciali.

La Menzione speciale categoria Ricettività è andata a Villa Le Piazzole (via Suor Maria Celeste 28, 30, 32, Firenze – tel +39055223520 – le piazzole@gmail.com  - www.villalepiazzole.it), un piccolo angolo di paradiso a ridosso del cuore antico di Firenze, storica dimora della nobile famiglia fiorentina degli Acciaioli, ricordata dallo stemma con leone rampante in pietra collocato sul portone. La Villa ha conservato intatto l’aspetto del rifacimento settecentesco con l’imponente struttura dell’edificio centrale e delle sue dependance e lo splendido giardino all’italiana ornato di statue. – Villa Le Piazzole propone l'ospitalità in locali molto curati e ristrutturati nel rispetto delle loro funzioni originarie, abbinandola alle attività di una piccola azienda agricola, dove è possibile toccare con mano l'evoluzione del processo produttivo, con il vantaggio di essere collocata sulle colline di Firenze, non lontano dal centro. Tre i vini prodotti: Villa Le Piazzole Toscana IGT, il bianco Giardino de Le Piazzole Toscana IGTe Giulio II Vendemmia Tardiva Toscana IGT.

Invece la Menzione speciale categoria Architettura, parchi e giardini è stata consegnata a Cantine Leonardo – Dalle Vigne Spa (via Provinciale di Mercatale 291, Vinci – tel +390571902444 – enoturismo@cantineleonardo.it - www.cantineleonardo.it). I soci della cooperativa sociale, dopo averlo fatto con la produzione, sono riusciti ad associare il concetto di qualità anche al turismo del vino. Da sottolineare la sapiente ristrutturazione del Casale di Valle, la "casa di caccia". della nobile famiglia Uguccioni, imparentata con i Medici. I primi scritti che fanno riferimento al borgo medievale dove si trova Casale di Valle parlano del 1152, epoca cui risale la costruzione della Cappella dei Santi Ippolito e Cassiano, attigua alla villa. La Cappella ospita all'interno un dipinto attribuito ad Antonio Mini, allievo di Michelangelo, che raffigura la Pietà. La villa, restaurata seguendo le linee architettoniche esistenti e le indicazioni delle Belle Arti, adesso è una struttura ricettiva di lusso con sei suites in grado di ospitare chi desidera trascorrere periodi rilassanti nel cuore della Toscana o i clienti delle importanti realtà commerciali presenti nella zona. Merita anche attenzione la sistemazione delle vigne nei pressi dell'impianto di produzione, che consentono un approfondimento della cultura del vino in un ambiente originale e di pregio. Durante la visita dell'azienda Le Cantine Leonardo da Vinci si può vedere anche la ricostruzione della Vigna di Leonardo, che, per primo, ha realizzato in una vigna su pergolato nei suoi orti avuti in dono, il 26 aprile 1499, da Ludovico il Moro dopo aver concluso "L'ultima cena".

Giovanni Scotti

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