Autobiografia "non militante" di Berlusconi

Silvio Forever

  Cultura e società   

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, giornalisti del Corriere della sera e autori del bestseller La casta, e i registi Roberto Faenza e Filippo Macelloni hanno realizzato il documentario  Silvio Forever, che è nelle sale dal 25 marzo.

Il documentario di 85 minuti ripercorre le tappe fondamentali della vita del premier, che parla in prima persona attraverso i suoi interventi pubblici e non, e le interviste (quando non sono disponibili video e audio la sua voce è sostituita da quella di Neri Marcorè). Per quanto riguarda la nascita, la madre di Berlusconi dichiara che suo figlio ha sempre pensato al benessere altrui e non è mai stato un frequentatore della vita mondana. Per quanto riguarda la fase dello lo studio si racconta di quando dai Salesiani attaccavo i manifesti con scritto “Dio ti vede staliniano”. Vengono proposte le esibizioni da cantante sulle navi da crociera. Si racconta, grazie al padre, della costruzione di Milano 2, quando, già allora, Berlusconi dichiarava: Nessun uomo sulla scena mondiale può paragonarsi a me. La mia bravura è fuori discussione, la mia sostanza umana gli altri se la sognano. Si passa quindi alla creazione della TV commerciale e delle reti Fininvest (“Ho reso felici moltissime casalinghe”), alla discesa in campo nel 1994, dando vita in tre mesi a Forza Italia, perché “non voglio essere governato da forze immature” ed  infine al bunga bunga.

Questa autobiografia non è militante - affermano gli autori - Il popolo di sinistra che si aspetta un attacco a Berlusconi rimarrà deluso. – chiarisce Faenza - Silvio Forever lo rappresenta. Realizzare un film contro sarebbe stato troppo facile – aggiunge Stella – abbiamo fatto una scelta precisa: non sparare addosso a nessuno. Diciamo che ci siamo smarcati dal dibattito che assilla l’Italia da quasi vent’anni tra anti e pro Berlusconi. - prosegue Rizzo.

Di fronte a un personaggio di questo tipo, a una star, a un rappresentante della commedia dell’arte con un forte consenso popolare mi stupisco come nessuno non abbia pensato prima a un film su di lui. afferma Faenza - Se avessimo scelto un personaggio di sinistra non avremmo ottenuto lo stesso risultato. Il nostro premier è uno show man. Avete mai visto Togliatti o Andreotti cantare a Bruxelles?. Nel bene e nel male raccontiamo uno degli uomini più conosciuti al mondo che ha segnato l’Italia negli ultimi diciassette anni. - ammette Rizzo. Per magia è riuscito a costruire, come nessun altro, un rapporto di pancia con questo paese - sostiene il collega Stella – ogni volta che si accendono le videocamere parla al suo elettorato, non al giornalista.

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