La sfida gastronomica torna ad aprile

Piana degli Albanesi: "Cannoli & friends"

  Turismo d’autore  

Una sfida gastronomica che metterà a confronto il cannolo siciliano con i dolci tipici dei paesi balcanici. Sarà questo il momento centrale della seconda edizione di Cannoli & Friends, il festival di dolci e culture in programma a Piana degli Albanesi dal 9 all’11 aprile, dedicato alla promozione e alla valorizzazione del cannolo, dolce simbolo nel mondo della cittadina.

L’evento promuoverà il cannolo di Piana a livello internazionale – ha spiegato Gaetano Caramanno, sindaco di Piana degli Albanesi - oltre che il nostro patrimonio culturale e paesaggistico. Sarà una dolce occasione per conoscere più da vicino il mondo della pasticceria dei paesi balcanici e siciliana, con le loro antiche tradizioni.

L’evento, inserito nell’ambito dei festeggiamenti della Pasqua Bizantina che si aprono il 25 marzo per concludersi l’11 aprile, darà spazio a degustazioni di dolci siciliani ed internazionali, spettacoli, incontri e momenti culturali dedicati alla cultura Arbereshe (albanese).

Madrina della manifestazione sarà l’affascinante Michaela Hola, modella ceca che ha prestato il volto per la realizzazione del calendario di Piana degli Albanesi.

Momento centrale di Cannoli & Friends sarà la gara di pasticceria internazionale, in programma sabato 10 aprile, che vedrà il cannolo di Piana degli Albanesi “sfidare” dolci tipici di paesi balcanici come l’Albania, la Grecia, la Turchia, il Kossovo o la Bosnia. A giudicare i dolci in gara ci sarà una giuria di vip, esperti e giornalisti, presieduta da Laura Ravaioli, chef del Gambero Rosso e giornalista esperta di food, e una popolare che individueranno il dolce vincitore del Cannoli and Friends Award.

L’evento si articola nelle seguenti iniziative:

I Tasting point - Per l’intera durata della manifestazione verranno allestiti punti di degustazione in cui il pubblico potrà acquistare il famoso cannolo di Piana degli Albanesi, in abbinamento ai migliori vini dell’Isola acquistando un ticket di 2 euro.

L’Expo Village - Lungo il corso principale del paese verrà realizzato il villaggio espositivo che ospiterà enti pubblici, aziende sponsor e un interessante itinerario fra artigianato, turismo ed agroalimentare nazionale ed internazionale.

I Tasting Lab -Sono previsti laboratori gratuiti con degustazione, durante i quali si svolgerà un confronto sulle specificità dei prodotti e le tecniche di preparazione dei dolci balcanici che partecipano alla gara internazionale ma anche dei dolci tipici siciliani. I workshop consentiranno di assistere dal vivo alle diverse fasi di preparazione del dolce.

Il Live show - Musica, cultura e spettacolo nel programma di appuntamenti che vedrà alternarsi, sul palco, gruppi musicali, cabarettisti ed artisti emergenti. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti.

La storia del cannolo - Marco Tullio Cicerone, prima di diventare console romano fu questore in Sicilia, dove, dicono le cronache, conobbe ed apprezzò il: Tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus, ossia: cannolo farinaceo fatto di latte per un dolcissimo cibo. Non era ancora il cannolo come lo conosciamo noi, ma ci si avvicinava parecchio. Andando più avanti nel tempo, una leggenda narra che la nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, l’antica “Kalt El Nissa”, “Castello delle donne”, sede di numerosi harem di emiri saraceni. Si ipotizza che le donne, per passare il tempo, si dedicassero alla preparazione di prelibate pietanze e, in particolare, di dolci. Durante uno dei tanti esperimenti culinari si suppone che abbiano “inventato” il cannolo, ad imitazione di un dolce arabo, simile per forma ad una banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele. Un’altra fonte, invece, tramanda che i cannoli siano stati preparati per la prima volta in un convento siciliano nei pressi di Caltanissetta. Si racconta che, in occasione del Carnevale, le monache “inventarono” un dolce caratterizzato da un involucro (‘a scorcia) preparato con farina, uova, strutto e zucchero, e da una farcia preparata con una crema di ricotta e zucchero ed arricchita con “cucuzzata”, pezzetti di cioccolato e granella di mandorle. Proviamo a “sposare” le due leggende: alla fine della dominazione araba in Sicilia, gli harem si svuotarono. Una o più donne, ormai libere, convertitesi al Cristianesimo, entrarono in convento. Qui potrebbero avere riprodotto alcune delle ricette preparate per gli Emiri, tra le quali quella dei “cannoli”.

Ogni cannolu è scettru di Re - Beddi cannuola di Carnivali … su biniditti spisi li dinari … ogni cannolu è scettru di Re … Così un verseggiatore dell’800 inneggiava al mitico cannolo siciliano, nato come dolce di carnevale ma divenuto presto immancabile squisitezza di tutto l’anno.

Deliziosa e complessa la ricetta. La pasta è a base di farina e zucchero ma la peculiarità sta nel ripieno di crema di ricotta di pecora freschissima, che, specie in primavera, assume un sapore inimitabile, grazie all´erba nuova, tenera e profumata.

La scuola pasticcera catanese prevede per la versione classica soltanto farina, zucchero, margarina vegetale, sale, uova e vino (usato anche per dare acidità all´impasto). Per conferire alla scorza la tipica forma cilindrica e allungata, anticamente si usavano le canne di bambù, mentre oggi le cannule su cui si avvolge la pasta sono di metallo. Alla ricotta di pecora setacciata si aggiungono pezzetti di zucca morbida e cioccolato fondente. Per la decorazione vi sono alcune varianti, come l´uso dei pistacchi di Bronte, la "cirasa" o il tondino di scorza d´arancia candita all´estremità e, per finire, una spolverata di zucchero a velo. Esistono in commercio diverse versioni della cialda di questo goloso dolce barocco, da quella classica all’aromatizzata al pistacchio, al cacao, all´arancia e al mandarino.

Il cannolo è il dolce siciliano più noto al mondo. I cannoli di Piana degli Albanesi (canojet) sono particolarmente famosi per dimensioni (circa 20 cm) difficilmente riscontrabili in altre zone della Sicilia, e bontà. Il segreto sta tutto nella cialda (shkorça) croccante e friabile, preparata con farina, vino, strutto e sale e riempita con una freschissima ricotta di pecora, zuccherata e passata a setaccio, e schegge di cioccolato.

Piana degli Albanesi - L’antica Hora - La cittadina venne fondata nel XV secolo da profughi provenienti dalla penisola balcanica, in seguito all’invasione turca. A queste genti, inizialmente, vennero assegnati i feudi di Mercu e Ayndingli dall’arcivescovo di Monreale, Cardinale Borgia. Molti di essi erano appartenuti alla più elevata nobiltà di lingua albanese dell’Epiro, della Morea nel Peloponneso, della Chimara, e così via. In successive emigrazioni, altri profughi, provenienti da varie regioni e città, si aggiunsero a questi primi nuclei. Piana, ancora oggi chiamata dai suoi abitanti semplicemente “Hora”, ossia la “città”, sorse da principio alle falde dell’erto monte Pizzuta. Dopo poco tempo, però, i suoi fondatori furono costretti dall’eccessiva rigidità del clima a scendere nella pianura sottostante, donde il nome di “Piana”. Essa venne chiamata anche Casalotto, dalla denominazione di un vicino feudo. Comunque, denominazione ufficiale della cittadina è stata, dalla fondazione al 1940, Piana dei Greci. Dopo venne chiamata Piana degli Albanesi. La cittadina conserva ancor oggi il rito bizantino greco, di cui va fiera, e la lingua albanese. I caratteristici tradizionali costumi femminili, riccamente ricamati, vengono indossati in particolari feste di famiglia, come matrimoni e battesimi, e in alcune solennità dell’anno liturgico bizantino, specialmente in occasione dell’Epifania, della Settimana Santa e nella domenica di Pasqua. I monumenti più rilevanti sono la Chiesa Madre, risalente al 1590, Santa Maria Odigitria, costruita nel 1644 su progetto dell’Architetto Pietro Novelli, San Giorgio, la più antica del paese e San Vito, con il suo imponente portale.

Info: www.cannoliandfriends.it.

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