Ad autunno saranno cebrati i primi cinquant’anni

Milano, Teatro dell’Elfo: presentata la stagione 2023 / 2024

  Cultura e società   

Nei giorni scorsi il Teatro de'Elfo ha presentato le novità della stagione 2023 /2024:17 produzioni e 34 spettacoli ospiti.

Le mongolfiere di Velasco Vitali salgono libere e leggere nell’immagine che illustra la stagione 23/24: una nuova opera che va ad aggiungersi alla serie inaugurata nel 2016 da Mimmo Paladino, un nuovo artista (l’ottavo) in dialogo con l’Elfo. Perché dal teatro e grazie al teatro si aprono ampie vedute, orizzonti, spazi aperti verso altri linguaggi e verso il mondo.

Nell’autunno, poi, si arriva al cuore delle ‘celebrazioni’ dei ‘primi’ cinquant’anni del teatro, un cuore che pulsa sul palcoscenico, nelle produzioni e coproduzioni.

Re Lear di Shakespeare segna l’inizio della stagione.

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (autori anche di scene e costumi) dirigono lo spettacolo affidando ad Elio De Capitani il ruolo protagonista del vecchio e tormentato re e a Elena Ghiaurov, Elena Russo Arman e la giovane Viola Marietti i ruoli delle figlie. Avviano così una riflessione sul carattere autodistruttivo del potere (dell’autorità del re, come quella del padre), sulla maturità e sulla giovinezza. Temi questi che attraversano la stagione, declinati secondo differenti angolature.

I registi hanno detto: Quello che parla di noi nel Re Lear è contemporaneo perché è eterno, ci tocca da vicino perché è il racconto uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza. Forse ora abbiamo l’età giusta per fare questo viaggio attraversano la notte tempestosa più famosa della cultura occidentale e per chiederci quanto il carico che trasciniamo con noi attraversando la vita sia fatto di cose importanti o sia un peso che ci impedisce di vedere “la cosa in sé. Lo spettacolo, a partire dalla traduzione, è costruito con «umiltà artigianale, parola dopo parola, segno dopo segno, con la lentezza delle antiche botteghe. Per la pittura delle grandi tele che chiudono la scena, per i ricami sui costumi o per la costruzione il più possibile efficace di una frase. Con il nostro cuore e con le nostre mani.

Coprodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, lo spettacolo va in scena in prima a Perugia per poi arrivare a Milano dal 25 ottobre al 19 novembre.

In ottobre arriva al debutto anche il secondo progetto pensato per Elfo50, Ricordare il futuro, un grande affresco composto da cinque atti unici (proposti singolarmente e in una maratona), commissionati dall’Elfo alle giovani generazioni di artisti della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Drammaturghi, registi e attori diplomandi raccontano cinquant’anni di storia d’Italia in cinque spettacoli dai titoli emblematici: Chiave Inglese, Eppilend, Gli Scarroccianti-Comici da Seconda Repubblica, Piccola Luce, Endling (21 ottobre/5 novembre), che rivelano lo sguardo dei ventenni di oggi sul passato, sul presente e anche sul futuro.

Dopo Re Lear, una seconda e altrettanto acuta analisi del potere, in questo caso declinata al femminile, apre il 2024: I corpi di Elizabeth (17 gennaio/11 febbraio), un’opera, inedita in Italia, dell’autrice britannica Ella Hickson, tradotta da Monica Capuani. Diretto a quattro mani da Elio De Capitani e Cristina Crippa, lo spettacolo guarda al passato per parlare con grande attualità al presente: al centro il personaggio di Elisabetta I, che riuscì a regnare per quarantaquattro anni con astuzia, seduzione e intelligenza restando l’unica regina non sposata della storia d'Inghilterra. Lo spettacolo ci porta nelle stanze segrete della corte, immaginando Elisabetta adolescente e poi regina (interpretate da Maria Caggianelli Villani ed Elena Russo Arman), determinata a utilizzare ogni mezzo per esercitare il suo potere in una società patriarcale e a ottenere ciò che vuole (intimamente e carnalmente) come donna. Completano il cast Enzo Curcurù e Cristian Giammarini; i preziosissimi costumi sono firmati da Ferdinando Bruni e le scene di Carlo Sala sono realizzati dal laboratorio dell’Elfo.

Elena Russo Arman è protagonista di un altro importante titolo, un ‘classico moderno’ come Giorni felici (19 marzo/21 aprile). Francesco Frongia, regista dello spettacolo, l’ha voluta nel ruolo di Winnie per lo stupore naturale del suo sguardo, per la sua sensibilità forte e delicata. Le affianca Roberto Dibitonto nel ruolo di Willie: due esseri solitari in un mondo che si sta estinguendo. Non è così che ci sentiamo, a volte?

Tra le novità più attese si conta lo spettacolo Salveremo il mondo prima dell’alba di Carrozzeria Orfeo, coproduzione che vede collaborare l’Elfo con Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova e Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini. Dopo aver indagato nelle ultime creazioni il mondo degli ultimi, degli esclusi e dei perdenti, Salveremo il mondo prima dell’alba fotografa senza pietà il mondo del benessere, della classe dirigente, dei ricchi, colto nell’ambiente di una clinica di riabilitazione di lusso e lo racconta con il consueto timbro graffiante e comico-grottesco (9/28 aprile).

Importante coproduzione anche quella con il Teatro Stabile del Veneto per il nuovo lavoro di Jacopo Gassmann che, da profondo conoscitore della drammaturgia british, porta in scena The City di Martin Crimp, una commedia nera, inquieta, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio (2/7 aprile).

È invece interamente ‘made in Elfo’ lo spettacolo-concerto che Francesco Frongia sta costruendo con Corinna Agustoni, Luca Toracca e Maria Caggianelli Villani nel doppio ruolo di attrice e musicista. Peter Pank (23 febbraio/3 marzo) è un’incursione nel mondo di J. M. Barrie e in ‘un’isola che non c’è’ dai confini oscuri e profondi (com’era nella prime edizioni del famoso racconto).

Ma non ci sono solo novità nel palinsesto produttivo della stagione, ci sono, infatti, anche storici successi, repertorio e storia.

Da non perdere a inizio stagione lo spettacolo di Babilonia Teatri già applauditissimo in tour, Mulinobianco - back to the green future (7/12 novembre), mentre in chiusura sono da segnare in agenda la novità di Roberto Latini Pagliacci all’uscita e la preziosissima Trilogia della parola di Lino Musella (10/15 giugno), un’occasione unica per vedere in una settimana i suoi lavori su tre grandi autori: Come un animale senza nome da Pasolini, L’ammore nun’è ammore (30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti in napoletano da Dario Jacobelli) e Tavola tavola, chiodo chiodo (tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo), opere nelle quali l’attore è in costante dialogo con la musica dal vivo di Marco Vidino e Luca Canciello.

La ricchezza di questa e di tutte le nostre stagioni sarebbe impensabile in una sede diversa da quella di corso Buenos Aires: una casa accogliente, una multisala efficiente, un luogo, a parere di tutti (attori, maestranze e spettatori), dove è bello venire e stare. Siamo convinti che il teatro che abbiamo in gestione per conto del Comune di Milano vada trattato con la cura che mettiamo per tutto ciò che è ‘nostro’ e debba essere valorizzato al massimo sotto ogni aspetto. Il 2022 e il 2023 ci ha visto e ci vede impegnati, oltre che nella costante manutenzione, in un progetto di efficientamento energetico, finanziato grazie al bando Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei con un contributo di € 400.000 (a valere sui fondi PNRR) a fronte di un progetto complessivo di € 518.500. Sono stati sostituiti tutti i corpi illuminati dell’immobile, i corpi illuminanti ‘di scena’ e sono in corso di istallazione pannelli fotovoltaici su tutta la superficie dei tetti. Un importante investimento per il futuro.

Pensando allo sviluppo futuro del teatro d’arte contemporanea L’Elfo ha pensato di offrire ai suoi spettatori sostenitori un nuovo modo di aderire, partecipare e supportare la produzione e la creatività dell’Elfo tramite una membership che sarà presentato nel prossimo autunno.

Questo perché …l’Elfo sia sempre più la casa di tutti.

 Versione stampabile




Torna