In programma dal 18 luglio al 6 agosto

Martina Franca: il Festival della Valle d’Itria, 49° adizione

  Cultura e società   

Nei giorni scorsi è stato preentato il progrsmms della 49° Edizione del Festival della Valle d’Itria si svolgerà a Martina Franca (TA) dal 18 luglio al 6 agosto.

Il programma prevede Il Turco in Italia di Gioachino Rossini, nell’edizione critica di Margaret Bent con la direzione di Michele Spotti, per la regia di Silvia Paoli; Il paese dei campanelli di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, con la direzione di Fabio Luisi, per la regia di Alessandro Talevi; tre prime rappresentazioni: la prima in tempi moderni de L’Orazio di Pietro Auletta, con la direzione di Federico Maria Sardelli, per la regia di Jean Renshaw, la prima italiana in tempi moderni de Gli Uccellatori di Florian Leopold Gassmann, con la direzione di Enrico Saverio Pagano, per la regia di Jean Renshaw e la prima assoluta in Italia de L’adorable Bel-Boul di Jules Massenet su libretto di Paul Poirson, con la direzione di Francisco Soriano, per la regia di Davide Garattini.

Con un cartellone di 5 titoli d’opera e di teatro musicale e 12 appuntamenti sinfonici e recital nello splendido scenario barocco di Martina Franca e sullo sfondo degli emozionanti paesaggi della Valle d’Itria, la proposta del 49° Festival muove, nel solco dell'insegnamento di Paolo Grassi, dal desiderio di mettere il pubblico d’oggi di fronte ai meccanismi sociali che finiscono per creare barriere alla conoscenza e alla consapevolezza del reale e della storia, attraverso il sorriso e l’ironia.

L’Avv. Michele Punzi, dal 2023 Presidente della Fondazione Paolo Grassi, che organizza il Festival, ha affermato: Siamo orgogliosi di poter presentare, in un anno così difficile, segnato dalla triste dipartita di Franco Punzi, un cartellone di alto profilo artistico che racchiude perfettamente lo spirito del compianto storico Presidente del Festival ma anche delle generazioni che gli sono succedute. Cercheremo di affrontare l’anno che ci separa dalle celebrazioni del cinquantenario del Festival con il sorriso, e armati di ottimismo, guardando ai recenti traguardi raggiunti - come il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana ricevuto da Leila Fteita per la scenografia di Le Joueur, una nostra produzione del 2022 - per raggiungere nuove vette di eccellenza.

Sebastian F. Schwarz, direttore artistico, ha spiegato: Il Festival quest’anno è dedicato all’esplorazione del repertorio buffo che, nelle sue diverse declinazioni, è spesso comparso nella storia dell’opera in epoche segnate da crisi profonde, Proprio come il contesto storico in cui nacque l’operetta, a sua volta in grado di rivolgere garbatamente una feroce critica al pubblico, in tutta Europa, con Offenbach in Francia, con la Scuola viennese e berlinese, e con la coppia Ronzato/Lombardo in Italia.

L’interesse per quest’ambito del teatro musicale sarà corroborato dalla programmazione in seno al Festival della conferenza annuale dell’Accademia Europea del Teatro Musicale (EMA) di Vienna a Martina Franca, il 30 e 31 luglio. Il simposio chiama a raccolta i massimi esperti musicologi e direttori di teatri internazionali per scambiarvi idee ed esperienze, per studiare l’importanza dell’operetta nel teatro d’oggi e immaginare i modi per tenerne in vita il ricco patrimonio culturale.

Segnaliamo anche che, dopo il successo riscosso nel 2022 con la rassegna Opera al cinema, il Festival prosegue nella felice unione tra cinema e musica con la proiezione del film The Merry Widow di Ernst Lubitsch (La vedova allegra), ispirato all’operetta di Franz Léhar, forse la più popolare di tutti i tempi, che s’inserisce nell’antologia del buffo di quest’edizione.

Ricordiamo che il Festival della Valle d’Itria, istituito nel 1975, si è contraddistinto, sin dalla sua nascita, per la riscoperta di titoli operistici e pagine musicali rare o sottovalutate, per la cura delle versioni integrali e delle edizioni critiche e per la fedeltà agli intenti dei compositori. Dal 1980, con la presidenza di Franco Punzi e la direzione artistica di Rodolfo Celletti, grande esperto di vocalità, il Festival ha accentuato la sua identità originaria di rivalutazione del repertorio belcantista e della Scuola musicale napoletana, di cui grandi protagonisti furono i compositori pugliesi, pur senza trascurare il grande repertorio europeo e, in particolare, la valorizzazione di elementi del belcanto italiano presenti in opere di autori stranieri. Alberto Triola, che ha assunto la direzione artistica del Festival nel 2010 dopo Sergio Segalini (1994-2009), ha riportato l’attenzione sul repertorio belcantistico e sul teatro musicale barocco, ma con importanti aperture all’opera del Novecento e contemporanea. Dal 2023, si apre un nuovo corso, sotto la presidenza di Michele Punzi.

Info, programma completo, biglietti: www.festivaldellavalleditria.it - biglietteria@festivaldellavalleditria.it

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